Taiwo Olonisakin è un nuovo attaccante della Dolomiti Bellunesi: il giocatore ha raggiunto questa mattina la sede del club per porre la firma su un contratto che lo legherà alla società nata dalla fusione tra Belluno, San Giorgio Sedico e Union Feltre nella stagione 2024-2025. Eclettico e generoso, agisce sempre al servizio della squadra e può svariare sull’intero fronte offensivo, senza dare riferimenti alle difese avversarie.
IL PROFILO – Olonisakin ha da poco compiuto 25 anni: di origini nigeriane, si è formato calcisticamente nell’Academy Abuja e, nel 2016, ha raggiunto l’Italia per prendere parte alla Viareggio Cup. La prima esperienza fra i “grandi” risale all’annata 2019-2020, in serie D, nelle file del Sasso Marconi, con cui realizza il suo primo gol e mette in mostra qualità di rilievo. Tanto da meritarsi la chiamata della Luparense e dell’Este. Quindi, la breve parentesi a Campodarsego e l’esperienza al Mestrino Rubano, arricchita da 13 centri in Eccellenza, mentre il campionato della definitiva consacrazione è storia recente: col Bassano, raggiunge la doppia cifra in termini di realizzazioni (10 volte a bersaglio, una delle quali nella semifinale playoff al “Tenni” di Treviso), sforna 5 assist e diventa uno dei punti fermi della squadra rivelazione del torneo.
LE PRIME IMPRESSIONI – Taiwo spalanca il sorriso: «Ho scelto la SSD Dolomiti Bellunesi perché è una grande società. Ed è molto seria. Può fare affidamento su atleti fortissimi e su un ottimo tecnico come Nicola Zanini». In questo senso, mister Zanini conosce bene Olonisakin, avendolo allenato alla Luparense. «Il calcio per me è un lavoro – prosegue – ma è anche e soprattutto una passione. Lo seguo, vedo parecchie partite». Il venticinquenne nigeriano è pronto a mettersi a disposizione del collettivo: «Voglio aiutare il gruppo e far sì che il rendimento sia migliore rispetto allo scorso anno».
VOGLIA E FAME – Dal canto suo, il direttore sportivo Leopoldo Torresin accoglie l’ex Bassano con parole cariche di stima: «È un ragazzo che ha voglia, “fame”. E gioca per 90’, senza pause: sia in fase di possesso palla, sia di non possesso. In campo aperto può diventare imprendibile. Che cosa gli chiediamo? Un ulteriore passo avanti nel mondo del calcio. Perché, ne siamo convinti, ha i mezzi per ambire al professionismo. E ancora ampi margini di miglioramento».
Fonte: comunicato stampa