Disturbo da uso di alcol: ad Auronzo 32 ricoveri in pochi mesi

Disturbo da uso di alcol: ad Auronzo 32 ricoveri in pochi mesi

Un passo avanti nella lotta ai problemi alcol-correlati. Ieri (7 giugno) il Day hospital alcologia di Auronzo di Cadore ha ospitato un evento formativo dedicato agli operatori sanitari del Dipartimento dipendenze di Belluno e della clinica medica I dell’Ospedale di Padova, con un focus sul metodo applicato nel Day hospital alcologia, riavviato lo scorso marzo. L’evento ha rappresentato un’occasione per fare il punto sui primi tre mesi di attività del Day hospital e per coinvolgere, in un’ottica di collaborazione, anche le associazioni dei club alcologici territoriali (ACAT), contribuendo allo sviluppo della rete di supporto sul territorio.

Partecipazione e interventi
Hanno partecipato circa 35 operatori sanitari e 20 rappresentanti delle ACAT del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Tra le autorità presenti, il commissario Ulss Dolomiti Giuseppe Dal Ben, il direttore della Clinica medica I dell’ospedale Università di Padova Paolo Simioni e altri professionisti del settore. Nel corso dell’incontro sono stati illustrati diversi aspetti del modello di intervento adottato presso il DH Alcologia, con contributi di esperti quali la dottoressa Amalia Manzan, ex Direttore del Dipartimento Dipendenze, il dottor Alfio De Sandre, collaboratore del Day Hospital, la dottoressa Erika Zola, Responsabile UOS Alcologia di Padova, e la dottoressa Ivana Stimamiglio, psicoterapeuta e formatrice.

Approccio e obiettivi del Day Hospital Alcologia
Il Day hospital alcologia di Auronzo opera secondo un approccio ecologico-sociale, che prevede il coinvolgimento della Comunità Multifamiliare e l’integrazione con la rete dei club alcologici territoriali. «È un riferimento terapeutico con un modello centrato sulla comunità e la famiglia» ha spiegato la dottoressa Amalia Manzan, sottolineando la collaborazione tra le strutture coinvolte nel progetto.

Attività e dati recenti
Dal 3 marzo 2025, il Day hospital ha registrato 32 ricoveri, con una durata media del trattamento di quattro settimane. I pazienti provengono da diverse province, in particolare Belluno, Verona, Padova e Pordenone, confermando il ruolo interregionale del servizio. Il servizio, attivo 7 giorni su 7, prevede attività riabilitative quali: comunità multifamiliare; lezioni su salute e danni d’organo; colloqui individuali e familiari; attività psicoeducative e risocializzanti.

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