Si gioca? Dal prossimo weekend, sì. Ma il calcio chiude le porte. In ogni categoria e in tutti i campionati dilettantistici: dall’Eccellenza alla Promozione, passando per Prima, Seconda e Terza categoria. Compresi i tornei giovanili. Una misura necessaria alla luce delle ultime disposizioni ministeriali.
Rimane sospesa, invece, l’attività di base ludico-motoria, fino alla fascia degli Esordienti (compresa). Ferme pure le rappresentative regionali e provinciali, così come i corsi per gli allenatori e, in generale, gli eventi che prevedano un assembramento di persone.
In questi giorni, le squadre potranno continuare ad allenarsi in maniera regolare e, finalmente, con la prospettiva di affrontare un match sancito dall’ufficialità. E con i tre punti in palio: «Ogni società – spiegano dal Comitato veneto della Figc – potrà far entrare nella struttura un massimo di 35 tesserati, compresi coloro che figureranno nella distinta. E chi è in possesso della tessera Coni o Figc». Limitazioni pure per quanto riguarda la carta stampata: «Dovranno essere concessi accrediti a giornalisti in possesso di regolare tessera di iscrizione all’Albo o a pubblicisti che abbiano inoltrato formale richiesta scritta su carta intestata, firmata dal legale rappresentante della testata o dell’emittente radio-televisiva in cui prestano la loro opera».
Serrande abbassate, invece, per quanto riguarda le biglietterie dello stadio: «Devono rimanere rigorosamente chiuse e non può essere posto in vendita nessun tipo di tagliando». I club che non rispetteranno le disposizioni del decreto potranno andare incontro a un deferimento.
Nel frattempo, il pallone esce dalla quarantena e riprende a rotolare. Verso la rete? Più che altro, verso un ritorno alla normalità.