La cascata di Fanes verrà “depotenziata”. Per trovare il 38enne romano disperso da venerdì scorso non c’è altro sistema. Così hanno deciso i soccorritori e la Prefettura.
Le operazioni sono cominciate ieri (mercoledì 19 agosto), con i sopralluoghi tecnici dei vigili del fuoco, capitanati dall’ingegner Fabio Calore, vice comandante provinciale dei pompieri. Lo scopo finale è quello di costruire un dissipatore, che sarà posizionato nel catino della cascata. Solo così i sommozzatori potranno scandagliare il fondo, dove venerdì scorso è avvenuto l’incidente (Inghiottito dalle cascate di Fanes: l’escursionista romano è ancora disperso).
Ieri mattina, le operazioni preliminari. Il direttore interregionale dei vigili del fuoco Loris Munaro, l’ingegner Calore e i rappresentanti di tutti i soccorritori delle forze di polizia e degli enti interessati hanno partecipato sul posto valutazioni tecniche. È stato deciso così di assemblare uno specifico contenitore, che sarà immerso nella pozza per frazionare la forza del getto della cascata. Questo permetterà agli operatori speleosubacquei dei vigili del fuoco di effettuare un’ispezione accurata e in sicurezza del fondale.