Decadimento cognitivo: presentato lo studio condotto da un pool di specialisti

Decadimento cognitivo: presentato lo studio condotto da un pool di specialisti

Il decadimento cognitivo può iniziare già a sessant’anni. Risulta quindi di fondamentale importanza conoscere un processo che spesso è naturale, ma che in molti casi può essere correlato o accentuato dagli stili di vita. Esistono quindi fattori genetici e fattori di rischio variabili modificabili ed individuali. Studi e screening approfonditi riguardo a tali aspetti sono stati condotti da un gruppo di lavoro coordinato dal neurologo Manrico Gentile, con la collaborazione degli psicologi Vanessa D’Alpaos, Alberto Zampieri e Marta Paris, esperti in neuropsicologia. I risultati degli approfondimenti e studi sono stati oggetto di esposizione per la prima volta in un incontro pubblico, particolarmente partecipato, tenutosi a Limana presso la sala della biblioteca lo scorso 19 gennaio.    

Il dottor Gentile ha esposto i fattori di rischio secondo l’aspetto medico, neurologico e neurocognitivo, mentre i colleghi psicologi hanno descritto il significato della neuropsicologia soprattutto nei percorsi di diagnosi, prevenzione e riabilitazione cognitiva. Quest’ultimo aspetto ha destato particolare interesse, perché forse pochi sanno che, una volta definito in modo chiaro il quadro generale sui sintomi, ci può essere spazio per rallentare questo processo. É stato quindi possibile effettuare il test di riserva cognitiva, validato a livello scientifico, che in modo semplice riproduce delle griglie destinate a rappresentare in percentuale il “salvadanaio” cognitivo che ognuno di noi possiede in quel determinato momento di vita. in base a una serie di variabili considerate. Maggiore è questo tesoretto, migliore può essere la condizione dell’invecchiamento. Se invece l’indice si presentasse basso, potrebbe essere un campanello d’allarme verso un lento decadimento cognitivo che in taluni casi può presentarsi anche prima dell’età di sessant’anni. Quello di Limana è stato il primo di una serie di incontri, rivolti alla conoscenza e prevenzione che potrebbero in futuro essere organizzati in altri luoghi della provincia dal pool di specialisti. E dato che il tema è quanto mai d’attualità, rappresenterebbe con tutta probabilità un ulteriore strumento di conoscenza e confronto.

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