Alla fine vince l’ottimismo. Mentre l’Italia si appresta a diventare colorarsi di rosso (la tonalità giusta per le feste, secondo il governo Conte), gli italiani pensano a viaggiare. E programmano un viaggio entro dodici mesi. Fiducia nella campagna di vaccinazioni anti-Covid o “i sogni son desideri”? Difficile a dirsi, fatto sta che un molti hanno già in testa valigie, viaggi aerei e vacanze.
Lo dice la ricerca di Expedia Gorup Media Solutions, effettuata per Federturismo. L’indagine rivela che un viaggiatore su due è ottimista all’idea di intraprendere un viaggio nei prossimi dodici mesi. Le Dolomiti bellunesi, che oggi sono sotto scacco del virus, obbligate a veder partire in ritardo la stagione invernale (forse, ma solo forse, a gennaio), possono tirare un sospiro di sollievo. Quanto meno sulla fiducia. Poi però dovranno adeguarsi. Perché dalla ricerca di Expedia Group emerge che tre quarti degli intervistati considerano le misure igieniche e di sicurezza fondamentali per il viaggio futuro: mascherina, servizi contactless e flessibilità nelle prenotazioni saranno determinanti per la scelta della destinazione.
IL CROLLO NEL 2020
A livello globale, due viaggiatori su tre hanno subito l’annullamento di una trasferta: colpa del Covid. Solo uno su tre ha intrapreso un viaggio durante la pandemia (si tratta di irriducibili: otto su dieci hanno viaggiato per ritemprarsi, godere di un cambiamento, per vedere la famiglia o gli amici).
PROSPETTIVE
Secondo l’indagine di Expedia Group il mercato turistico potrebbe muoversi con più decisione solo nella tarda primavera. Non prima di aprile, in ogni caso. Anche se i cinesi, Covid permettendo, sono pronti a spostarsi verso l’Europa già tra gennaio e marzo. In ogni caso, il 57% dei viaggiatori ha affermato che sarebbe pronto a viaggiare se un vaccino fosse ampiamente disponibile. Per tutti, fondamentali sono le rassicurazioni sul fatto che i fornitori di viaggi e i marchi stiano applicando i protocolli di contenimento. L’uso e l’applicazione delle mascherine (50%), i costi (47%) e le politiche di rimborso o cancellazione facili (45%) saranno i fattori principali nelle future decisioni di trasporto e di accomodation.