Tutto pieno a Ferragosto: estate da record per gli agriturismi bellunesi

Tutto pieno a Ferragosto: estate da record per gli agriturismi bellunesi

Mentre gli albergatori e i gestori degli impianti di risalita lamentano un calo nelle presenze rispetto alle previsioni, c’è un settore che in quest’estate 2023 non conosce crisi. Parliamo degli agriturismi, che continuano a registrare numeri da record.

“La stagione è in linea con gli anni passati, nonostante i fattori critici come l’andamento climatico e l’aumento dei costi – spiega Massimiliano Guiotto, presidente provinciale di Agriturist, l’associazione degli agriturismi di Confagricoltura e titolare dell’agriturismo Zugni Tauri de Mezzan a Grum di Villabruna -. A Ferragosto, per quanto ci riguarda, abbiamo tutto pieno. Possiamo contare su una clientela di aficionados, soprattutto dal Sud Italia, che ama il nostro territorio e non rinuncia alle vacanze nonostante l’inflazione, il caro benzina e il rincaro dei biglietti per chi viaggia in treno o in aereo. Noi non abbiamo aumentato i prezzi, nonostante il conflitto in Ucraina abbia portato ad aumenti generalizzati sia per quanto riguarda i generi alimentari, sia per i costi energetici. Confidiamo, tuttavia, che la situazione si normalizzi, in modo che il settore turistico possa tornare ai suoi periodi migliori”.

All’orizzonte, però, si stanno addensando alcune nubi. Se luglio e agosto sono stati infatti mesi buoni, non altrettanto si può dire per le prenotazioni in settembre, che scarseggiano. “Ci sta penalizzando il tempo, che non è dei migliori – spiega Guiotto -. Fa freddo, per essere agosto, tanto che indossiamo tutti felpe e maglioni. L’anno scorso abbiamo lavorato fino a inizio ottobre, ma al momento abbiamo pochissime richieste. Speriamo che il tempo si raddrizzi, in modo da lavorare ancora un paio di mesi, necessari per integrare la nostra attività principale, che è quella agricola”.

Il Bellunese si profila un’isola felice rispetto al resto d’Italia, dove il settore agrituristico segna un calo dal 10 al 30% di presenze rispetto allo scorso anno. Il Veneto, tutto sommato, regge abbastanza bene grazie alle città d’arte, anche se con una lieve flessione e permanenze più brevi rispetto al 2022. “Stiamo recuperando molto grazie al last minute – riferisce Giulia Lovati Cottini, presidente di Agriturist Veneto -. Paghiamo tutti i rincari generalizzati, ma la nostra clientela non rinuncia alla vacanza in agriturismo, che offre qualità e un rapporto diretto con il cliente”.

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