Covid, non è ancora terza ondata. Cinquetti: «Ma attenzione massima»

Covid, non è ancora terza ondata. Cinquetti: «Ma attenzione massima»

Il contagio cresce. Ieri il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 1 ha messo in fila 97 nuovi casi positivi a Covid – 19 (con due vittime: due uomini, di 95 e 70 anni). E’ il numero più alto da gennaio e avvicina pericolosamente “quota 100”, il limite oltrepassato il quale, come più volte ribadito dal direttore del Dipartimento Igiene e Sanità dell’Ulss 1 Dolomiti, Sandro Cinquetti, rischia di saltare la catena del tracciamento dei contatti di soggetti positivi.

Certo non basta una rondine per fare primavera, occorrerà qualche giorno per capire quale sarà il trend.

«Al momento a Belluno non si registra la terza ondata – spiega Cinquetti – perché la curva epidemica cresce ma senza l’impennata registrata in autunno. Ma siamo in una fase delicata, che potremmo definire “potenzialmente precedente ad una ripresa epidemica importante”».

Attenzione massima soprattutto su scuole e Alto Bellunese. «Abbiamo alcuni Comuni dove l’incidenza è superiore ai 250 casi ogni 100mila abitanti – spiega Cinquetti – ma si tratta di comunità piccole e bastano pochi casi familiari per cambiare fortemente l’incidenza».

Ci sarà da aspettarsi chiusure locali, sulla falsariga di ciò che è accaduto in ottobre nei cinque Comuni del Comelico? Il direttore del Servizio Igiene e Sanità non lo esclude: «So che a livello governativo si sta ragionando su delle chiusure automatiche al superamento di certi parametri».

In ogni caso, per ora la situazione è ancora sotto controllo. «Eravamo usciti dal periodo post-natalizio con 15-20 casi al giorno, non c’è mai stato un azzeramento. Quindi sapevamo che eravamo in una situazione in cui le braci covavano sotto la cenere. Finora queste braci non hanno fatto partire un incendio, ma bisogna prestare attenzione perché qua e là nascono focolai, anche a causa dei comportamenti a rischio dei cittadini. Da parte nostra stiamo mettendo in campo tutte le armi, ovvero individuazione rapida delle positività, isolamento dei positivi e tracciamento dei contatti».

Dove le regole potrebbero cambiare: «Si sta discutendo, sia a livello regionale che locale, di allargare il concetto di contatto – spiega Cinquetti – da stretto a un po’ meno stretto. Ovvero da 4-5 persone quarantenate per ogni positivo a 15-20. Sono chiaramente scelte pesanti, ma molto dipende dai comportamenti individuali».

Resta stabile la pressione sugli ospedali. Attualmente sono 70 i bellunesi covid – positivi ricoverati: 10 quelli in terapia intensiva. «Anche qui per ora la situazione è stabile, con un po’ di pressione in più nell’area non critica. Ma non ci vuole molto per andare in difficoltà».

Per fortuna ora ci sono i vaccini. «L’approvvigionamento delle dosi è finalmente adeguato – chiude Cinquetti – e in questi giorni stiamo completando la chiamata di tutti gli over 80, per i quali calcoliamo di terminare la vaccinazione entro la prima decade di aprile. Ma dobbiamo limare i dettagli. Stiamo anche valutando qualche metodo nuovo, più veloce della lettera, per la convocazione della fascia 50-79 anni».

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