Cresce il risparmio dei veneti: 220 milioni in più rispetto al 2020

Cresce il risparmio dei veneti: 220 milioni in più rispetto al 2020

120mila iscritti e un patrimonio che supera quota 1,8 miliardi. Solidarietà Veneto nel 2021 registra uno dei maggiori incrementi in 32 anni di attività: i cittadini che hanno scelto di iscriversi al Fondo regionale crescono infatti dell’8,33% rispetto al 2020. Le maggiori contribuzioni (220 milioni), assieme ai buoni rendimenti, avvicinano inoltre il patrimonio alla soglia dei 2 miliardi, un valore raddoppiato in sei anni.

La crescita è trainata fra l’altro anche dalle nuove generazioni: circa la metà dei nuovi iscritti ha infatti un’età media di poco superiore ai 30 anni, a conferma di una crescente diffusione della cultura previdenziale tra i più giovani. In generale l’andamento è positivo in tutti i territori: spiccano per dimensione totale Treviso e Vicenza, che supera le 20.000 adesioni. Oltre quota 10.000 associati troviamo le province di Padova (grazie ad un vigoroso incremento nel 2021) e Belluno, che presenta il più elevato rapporto fra associati e popolazione. Verona segna invece il più alto tasso di crescita in termini percentuali (+17,66%) rispetto all’anno precedente.

Questa la “fotografia” del presente ma, in prospettiva, si nutrono notevoli aspettative per il mondo dell’artigianato. Sono infatti quasi 50.000 i lavoratori dipendenti che, grazie alla contrattazione territoriale, possono beneficiare del fondo pensione tramite la cosiddetta “adesione contrattuale”, che non prevede il versamento del Tfr, ma solo del cosiddetto “contributo contrattuale”.

«Insieme alle parti sociali siamo impegnati a illustrare agli artigiani, in particolare quelli del settore alimentare, chimico e tessile, quali siano i vantaggi che il Fondo territoriale può offrire – conferma il presidente del Fondo, Domenico Noviello -. Quest’anno vogliamo riprendere il dialogo senza indugio, soprattutto con i più giovani. La scelta di aderire al Fondo, oltre ai buoni risultati finanziari e ai vantaggi fiscali, è il frutto infatti di una piena consapevolezza sul fatto che le pensioni di “domani” saranno differenti da quelle del passato. Auspichiamo che un’ulteriore spinta alla crescita possa arrivare anche dal tavolo di lavoro tra Governo e Parti sociali che, in queste settimane, torna sul tema “pensioni”: in agenda un fitto confronto sulle possibili proposte per superare le rigidità della riforma Fornero, ma anche su pensioni di garanzia per i giovani e, naturalmente, sul rilancio della previdenza complementare».

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