Il trend è chiaro: il coronavirus sta mollando decisamente la presa. Ieri solamente 21 i nuovi casi positivi segnalati dal dipartimento di Prevenzione. E così, dopo essere stata la prima provincia del Veneto a fare i conti con la seconda ondata, con il focolaio in Comelico (era settembre), la provincia di Belluno potrebbe essere la prima a uscire dal tunnel. I bellunesi attualmente contagiati sono 1.363. Un calo di 150 unità in un solo giorno.
Ma non è il caso di abbassare la guardia. Perché covid – 19, miete ancora vittime. Altre due, ieri: una donna di anni 84 deceduta in Geriatria Covid a Feltre e un uomo di anni 72 deceduto in Pneumologia Covid a Feltre. Lo certificano i dati giornalieri di Azienda Zero.
Diminuisce anche la pressione sugli ospedali. I pazienti Covid positivi negli ospedali bellunesi sono 82 (-13 rispetto a domenica), dei quali 7 in terapia intensiva e 14 negli ospedali di comunità.
L’importante rallentamento dell’epidemia permette di far respirare un po’ anche medici, infermieri e volontari in prima linea da mesi. Rimodulati così da parte dell’Ulss 1 Dolomiti gli orari del call center dedicato. Dal 1° febbraio il numero 0437/514343 sarà attivo dalle 8 alle18, da lunedì a sabato.
E nella battaglia contro covid – 19 arrivano rinforzi. Rinnovati fino al prossimo 31 dicembre gli incarichi ai medici operativi nelle tre Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) di Belluno, Cadore e Feltre: Marco Agostini, Alessandro Ceschia, Giovanni De Col, Filippo Michele Fieramonte, Alberto Petterle, Carlotta Zarri e Marco Balducci presso l’Usca di Belluno; Natalia Buceatchi, Lorenzo Colcergnan, Davide Dal Molin e Carlotta Simiele presso le Usca di Feltre; Andrea Franceschi, Erika Mafrici, Elena Quariglio e Arianna Tabacchi presso l’Usca di Pieve di Cadore. E affidati quattro nuovi incarichi: Martin Baruzza, Luca Favero e Alessandro Olivieri presso l’Usca di Belluno; Silvia Romagna a Feltre. Attualmente sono in carico alle Usca circa 175 pazienti.