Anche in provincia domani (martedì 1° giugno) si fermeranno nuovamente le corriere e gli autobus. È la terza azione di sciopero nazionale del settore del trasporto publico locale. Incroceranno le braccia i 160 autisti, oltre al personale degli uffici e delle officine. E per gli utenti dei bus potrebbe esserci più di qualche disagio.

«Scioperiamo convintamente per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da quasi 4 anni – spiegano i lavoratori e i sindacati -. Chiediamo il riconoscimento del lavoro svolto, in termini economici e normativi. Lo chiediamo con urgenza, per restituire la dignità a un lavoro essenziale, svolto con passione e professionalità. Lo chiediamo per dare una risposta urgente al perché in provincia sia sempre più difficile “trovare qualcuno che faccia l’autista” e perché si assista a un turnover mai visto prima. Le cause sono note e da tempo le denunciamo: i turni sempre più lunghi, i nastri lavorativi che azzerano la possibilità di conciliare vita e lavoro, la retribuzione non più adeguata».

I lavoratori lamentano soprattutto uno scostamento evidente tra quanto percepiscono e il costo della vita. E lo svilimento di una professione che anche durante la pandemia è stata condotta con professionalità. Per questo, oltre a incrociare le braccia, domattina saranno in presidio in Piazza Duomo, davanti alla Prefettura.

«Abbiamo chiesto di poter essere ricevuti dal prefetto Mariano Savastano, per portare le ragioni e le preoccupazioni del mondo che rappresentiamo – dice Alessandra Fontana, segretaria Filt Cgil Belluno -. Siamo convinti infatti che solo un lavoro di qualità garantisca quel servizio di qualità tanto importante per il nostro territorio». 

Tutto il personale del settore sciopererà dalla mezzanotte alle 24. Disagi inevitabili per chi viaggia sui bus. Saranno comunque garantite le fasce protette.