La curva dei contagi è in calo. 

Ma non è ancora tempo di abbassare la guardia. Come conferma il commissario Adriano Rasi Caldogno: «Le misure adottate, l’impegno e l’attenzione di questi mesi hanno portato un risultato tangibile sia in termini di discesa di contagi, sia di pressione sugli ospedali. Alcune aree covid, come quella dell’ospedale di Agordo o degli ospedali di comunità di Auronzo e Alano, sono state chiuse e stiamo riaprendo unità operative sospese. È fondamentale, però, mantenere comportamenti responsabili per non vanificare i sacrifici e gli sforzi fatti in questi mesi».

La speranza è che il trend di decrescita continui: «A quel punto, confidiamo riprendere con gradualità le attività ordinarie degli ospedali sia in termini di specialistica ambulatoriale, sia per gli interventi chirurgici. E già a partire da inizio febbraio. Ricordo, peraltro, che tutta l’attività legata alle patologie oncologiche, all’area materno-infantile e alle urgenze non si è mai fermata, con grande impegno dei sanitari e di ogni componente dell’organizzazione aziendale, che ringrazio ancora una volta». 

Sale però la preoccupazione sull’approvvigionamento dei vaccini anti Covid: «Nella nostra Ulss – riprende Rasi Caldogno – la campagna vaccinale è partita con grande dinamicità: a oggi sono state allestite circa 7mila dosi, di cui circa 600 già utilizzate come seconda dose. E, quindi, 600 persone si possono dire vicine all’immunizzazione completa. Non vi sono criticità sulla copertura della seconda dose, ma l’approvvigionamento incerto ha costretto a sospendere la campagna fino a nuove indicazioni. Non appena ci saranno dosi sufficienti, monitorate da Farmacia e Dipartimento di prevenzione, la campagna riprenderà il più velocemente possibile. Siamo pronti».