Confartigianato, nuove opportunità con vista sulle Olimpiadi

Confartigianato, nuove opportunità con vista sulle Olimpiadi

I Mondiali di Cortina sono stati la palestra, il banco di prova, l’apripista. Ora il gioco si fa serio. All’orizzonte ci sono le olimpiadi invernali del 2026, il grande evento che potrebbe davvero cambiare il futuro del Bellunese.

Confartigianato ci crede: le olimpiadi sono un’occasione irripetibile per il nostro tessuto artigianale. Ma per cogliere al massimo l’opportunità, come i bravi studenti bisogna arrivarci preparati. Ovvero favorire l’incontro tra domanda e offerta, strutturarsi in modo più efficace, fare rete, creare condizioni favorevole per la tenuta dell’economia.

Questo lo spirito del protocollo d’intesa siglato tra il Comitato organizzatore dei Giochi olimpici e le associazioni artigiane di Veneto e Lombardia. «Il momento è complicato – hanno spiegato Claudia Scarzanella e Michele Basso, presidente e direttore di Confartigianato Imprese Belluno, nella conferenza stampa di presentazione dell’accordo – ma dobbiamo avere lo sguardo rivolto al futuro». Il tavolo vede assieme Daniele Corvasce per la Fondazione olimpica, Basso e Scarzanella per Confartigianato Imprese Veneto, il presidente degli artigiani di Sondrio Gionni Gritti e la vicesegretaria di Confartigianato Lombardia Roberta Gagliardi.

«I dati della Camera di commercio sulla vitalità delle imprese sono preoccupanti – aggiunge Scarzanella – ma noi bellunesi abbiamo una possibilità in più, rispetto ad altri territori. Il grande evento olimpico. Un asso nella manica da giocarsi al meglio».

Le olimpiadi, secondo Confartigianato, devono essere l’occasione per fare il salto di qualità decisivo. Il protocollo infatti prevede che le associazioni di categoria svolgano un ruolo di “facilitatore” per le imprese in vista delle Olimpiadi. Lo scopo? Far incontrare domanda e offerta, valorizzando le eccellenze e le capacità locali, senza necessariamente cercarne all’esterno.

«E non pensiamo solo allo sport system – evidenzia il direttore di Confartigianato Belluno – ma anche ai servizi, alle manutenzioni, ai trasporti, all’artigianato artistico e a tutte le attività svolte dalle nostre imprese che possono dare supporto all’evento. Da parte nostra, da qui al 2026, spingeremo per alzare il livello della qualità dell’artigianato».

Opportunità concrete, elencate dalla presidente Scarzanella. «Pensiamo ad esempio a tutto il sistema casa, dall’edilizia all’impiantistica, alle manutenzioni. Oppure il comparto food e quello della ricettività. Ma anche tutti i collegamenti con il settore moda, dai gadget all’abbigliamento. Il 65% del tessuto artigianale bellunese è fatto di piccole e micro imprese. Per loro le possibilità sono moltissime, già da adesso, negli anni che ci avvicineranno al 2016. Ancora non sappiamo neppure quante ne potranno nascere. Ma tutto dipende da noi, dobbiamo essere ricettivi e avere un atteggiamento positivo. Abbiamo l’opportunità di fare quel salto di qualità finora non ancora messo in atto. La vedo come una possibilità di cambiamento culturale».

E poi c’è la promozione. La macchina olimpica si sta mettendo in moto ora, dopo la presentazione nell’ultima serata di Sanremo dei due loghi che verranno scelti dal pubblico. «Da qui in avanti verranno organizzati eventi, incontri, ai quali parteciperanno anche gli artigiani» – spiega Basso, che ricorda il progetto “De Artibus”, che potrà essere utilizzato anche in ottica olimpica. «Nel mondo digitale sta prendendo il via il lavoro di storytelling, che vedrà protagonista un artigiano per ciascuna provincia del Veneto e della Lombardia. Per Belluno ci sarà Chiara Osta, della falegnameria di Comelico Superiore: quale zona migliore per presentare l’artigianato bellunese?».

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