Oltre 500 interventi chirurgici e 10mila prestazioni ambulatoriali. Aperta nel 2021, nel 2022 la Chirurgia vascolare dell’Ulss 1 Dolomiti ha vissuto un anno di grande consolidamento. Sono state oltre 10mila, come detto, le prestazioni ambulatoriali, fra visite di chirurgia vascolare e visite angiologiche, medicazioni, ecocolordoppler e i più sofisticati esami come il laserdoppler e la capillaroscopia.
Sono stati eseguiti 526 interventi di chirurgia vascolare di cui 58 di alta tecnologia sull’aorta addominale e toracica per aneurisma con tecnica endovascolare e chirurgia open, 148 interventi sulle carotidi per la prevenzione dell’ictus, 132 rivascolarizzazioni degli arti inferiori tramite bypass per il salvataggio d’arto o utilizzando tecniche mininvasive endovascolari come l’angioplastica. Nel grande anziano, spesso non operabile chirurgicamente, l’angioplastica permette di trattare le lesioni ischemiche e risolvere il dolore cronico consentendo una vita dignitosa anche nell’ultimo periodo della vita.
Importante anche la stretta collaborazione tra la chirurgia vascolare e la Radiologia di Belluno, diretta da Giovanni Balestriero, che consente di amplificare le specifiche competenze dei singoli professionisti ed offrire al paziente il più ampio spettro di opzioni e tecniche terapeutiche mininvasive possibili.
L’attività scientifica è stata intensa con relazioni a congressi e pubblicazioni. Il nome dell’Ulss Dolomiti è stato portato ai congressi in 8 regioni Italiane dalla Sicilia al Trentino e al congresso europeo di Stoccolma. I componenti dell’equipe sono membri del direttivo delle società scientifiche nazionali che si occupano di patologia vascolare e partecipano alla stesura delle nuove linee guida.
«La soddisfazione maggiore – commenta Sandro Irsara, direttore della Chirurgia vascolare – deriva dal fatto di poter garantire a chi abita in montagna un servizio che non ha nulla da invidiare a quello presente nelle altre province del Veneto, senza necessità di doversi spostare in altri ospedali della regione o extraregionali. Nuove forze sono in arrivo dalla scuola di specialità di Chirurgia vascolare dell’Università di Padova con cui il reparto è convenzionato».