Una storia di emigrazione e guerra, per un cammino di crescita individuale. Protagonista Maria, ragazzina bellunese desiderosa di studiare, ma costretta, dalle difficili condizioni economiche della sua terra e dalla povertà che attanaglia la famiglia, a lasciare la sua casa, gli amici e il paese di cui conosce ogni pietra e quasi ogni abitante per andare a lavorare “sotto padrone”.
Siamo alla fine degli anni Trenta. Maria ha dodici anni e da quel momento inizia il suo percorso tra Padova, Roma e Milano, a lavorare come domestica nelle abitazioni dei ricchi, per aiutare i genitori e i fratelli. Sullo sfondo della traiettoria di Maria, la Seconda guerra mondiale, che prima avanza e poi entra nel vivo, e nelle vite di tutti.
In questo contesto, l’intelligente e vivace ragazzina bellunese, da sempre animata dalla voglia di apprendere, sarà obbligata a imparare sulla propria pelle le difficoltà dell’emigrazione, la necessità di ubbidire, di chinare la testa, di essere umile. Un sacrificio inevitabile che però, tra fatiche e ostacoli, porterà Maria a maturare, a diventare indipendente e a conquistare la propria libertà.
La vicenda di Maria, ispirata da quelle analoghe di Tina Merlin e di Angela Dal Pont, è narrata nel nuovo libro di Vichi De Marchi “Chiamami Giulietta” (Feltrinelli, 2024). Libro che verrà presentato venerdì (24 maggio) a Belluno in un evento organizzato dall’Associazione culturale Tina Merlin e dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, in collaborazione con la Biblioteca delle migrazioni “Dino Buzzati”. Appuntamento nella sede dell’Abm (via Cavour 3, a Belluno), alle 18.
Dialogheranno con l’autrice Adriana Lotto, presidente dell’Associazione culturale Tina Merlin, Patrizia Burigo, presidente del comitato di gestione della Biblioteca delle migrazioni, e Marnie Campagnaro, docente di Letteratura per l’infanzia e l’adolescenza presso il Dipartimento Fisppa dell’Università di Padova.
L’autrice – Vichi De Marchi è nata a Venezia e vive a Roma. Giornalista, ha scritto per tv, quotidiani, settimanali e ha lavorato a lungo per le Nazioni Unite. I suoi libri hanno ottenuto numerosi riconoscimenti, una menzione al premio Andersen e l’inserimento nella cinquina del premio Strega Ragazze e Ragazzi 2016.
Le sue biografie di scienziate, tra cui “La mia vita tra i gorilla” e “Ragazze con i numeri”, scritto con la divulgatrice Roberta Fulci, sono state tradotte in molti Paesi.
Tra i suoi romanzi più recenti, “I maestri di strada” (Einaudi Ragazzi, 2018) ha vinto il premio Procida – Il mondo salvato dai ragazzini, mentre “Nato a Hiroshima” (De Agostini, 2020) ha vinto il premio Città di Castello.