Cessione del marchio, reindustrializzazione del sito produttivo: Ideal Standard ha un futuro

Cessione del marchio, reindustrializzazione del sito produttivo: Ideal Standard ha un futuro

Il primo mattone c’è. E per gli operai di Ideal Standard è già una base solida: la produzione è garantita fino a febbraio, ma già nei prossimi mesi la fabbrica di Trichiana potrà cercare un acquirente. La proprietà infatti ha siglato un accordo che prevede una transizione senza troppi scossoni. Se l’obiettivo era (ed è) garantire la continuità produttiva, la strada è quella giusta. Perché Ideal è disposta a dismettere lo stabilimento, praticamente a zero. E anche a cedere il marchio Ceramica Dolomite, quello che ha reso glorioso il sito produttivo di Trichiana (ed è stato a sua volta reso grande dalla professionalità e dalle competenze degli operai).
Questo l’esito di sette ore di riunione al Mise, confermato ieri (18 novembre) dalla conferenza stampa dell’assessora regionale al lavoro Elena Donazzan.

Il prossimo passo? La nomina di un advisor per ricercare sul mercato un’azienda interessata a rilevare la fabbrica. A quanto pare, gli acquirenti non mancano. Bisogna però fare relativamente presto, in modo da non lasciare “buchi” temporali tra l’addio di Ideal e l’arrivo del nuovo “padrone”. «L’accordo siglato prevede un supporto dell’azienda attraverso la nomina di un advisor e un pacchetto di incentivi per i potenziali subentranti con uno zainetto monetario e con la disponibilità alla cessione dell’area produttiva a un prezzo simbolico – spiega la sottosegretaria allo sviluppo economico Alessandra Todde -. Inoltre, in caso di subentro di un diretto competitor, l’azienda si è resa disponibile a cedere il marchio Ceramica Dolomite e a supportare per almeno due anni la produzione attraverso contratti di fornitura». Lo zainetto monetario dovrebbe aggirarsi sui 15 milioni di euro, mentre il supporto alla produzione consiste in una commessa da 150mila pezzi l’anno. Insomma, sospiro di sollievo per i quasi 500 dipendenti.

«Questo accordo segna l’inizio di un nuovo percorso ed è un caso che farà scuola in Italia. Ora si scriva una norma nazionale che, sulla falsariga dei contenuti di questo storico accordo, fissi i paletti per regolamentare l’uscita delle multinazionali dal mercato italiano» commenta l’assessora Donazzan. «È ai lavoratori, alla rappresentanza sindacale unitaria e ai sindacati territoriali in particolare e anche a nazionali che ci hanno seguito che va il mio più sentito apprezzamento. I lavoratori e il sindacato di Belluno hanno fatto emergere tutto il potenziale di Ceramica Dolomite, non solo il suo storico marchio, ma la capacità di produzione e la qualità. Hanno seguito, come fossero tutti amministratori delegati, con grandissimo senso di responsabilità, tutte le fasi per costruire soprattutto una prospettiva di rilancio industriale». 

Rilancio che è anche il centro di attenzione primario nelle parole del ministro Federico D’Incà: «Dobbiamo continuare a difendere le nostre realtà della manifattura, valorizzando l’alta professionalità dei dipendenti che, anche nel caso di Ideal Standard, hanno sempre messo in campo il proprio attaccamento allo stabilimento. Adesso con il lavoro dell’advisor e il supporto del Mise e di Invitalia nel monitorare il processo di reindustrializzazione, si lavorerà intensamente per la ricerca di un acquirente».

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