Il ponte di Vallesella, sul lago di Centro Cadore, è chiuso da diverse settimane. E non c’è orizzonte temporale sulla riapertura. Motivo? La statica dei piloni che lo reggono. Uno, a quanto pare, è calato di ben 7 centimetri. E prima di riaprire il transito, bisogna capire il motivo dello sprofondamento e anche il possibile intervento di sistemazione. Insomma, tempi che potrebbero essere lunghi.

Intanto Enel Green Power (che gestisce la diga di Pieve) ha installato dei sensori in grado di captare eventuali movimenti della struttura. Contemporaneamente vengono effettuati dei sondaggi sul fondale del lago, dove poggiano i piloni. Fondale che in questo periodo è praticamente in secca, visto che il lago di Centro Cadore viene svuotato ogni anno a fine estate. Dove c’è ancora acqua, verrà utilizzata una speciale imbarcazione per tenere sotto controllo l’infrastruttura che regge il ponte. 

«Le indagini sono propedeutiche per trovare una soluzione progettuale per sanare la situazione e poter riaprire il ponte al transito» spiega l’assessore di Pieve, Stefano Campi, referente dell’Unione Montana e da sempre molto attento a tutte le questioni che riguardano il lago. «È in allestimento anche un monitoraggio continuo della struttura per captare gli eventuali movimenti. Enel Green Power è il committente dei lavori e ha aperto una procedura di somma urgenza per poter risolvere nel più breve tempo possibile il problema. Attendiamo fiduciosi».

Attendono fiduciosi anche i gestori della pizzeria Colonia, chiusa da quando il ponte non è più utilizzabile.