Censimento dei nidi: decolla il progetto “Belluno città delle rondini”

Censimento dei nidi: decolla il progetto “Belluno città delle rondini”

 

Via al sopralluogo operativo del progetto “Belluno città delle rondini”.

I soggetti organizzatori dell’iniziativa hanno effettuato una ricognizione dei nidi e delle colonie di rondini, rondoni e balestrucci presenti in centro storico. E hanno programmato le prossime mosse: nuovo censimento aggiornato dei nidi, monitoraggio coordinato ed eventuale installazione di piccole strutture per evitare la caduta del guano, diverse dalle tavolette posizionate nel 2017 (che sembrano dannose, in quanto creano una postazione privilegiata per cornacchie e corvidi). La proposta è di dare anche una funzione di informazione a questi supporti, che potrebbero segnalare la presenza di rondini e invitare così il passante a sollevare lo sguardo. L’idea al momento è quella di utilizzare ombrelli a rovescio, in grado di raccogliere il guano e allo stesso tempo di indicare i nidi.

Al sopralluogo erano presenti il consigliere provinciale Franco De Bon e l’assessore all’ambiente del Comune di Belluno Alberto Simiele, assieme all’esperto faunista Giuseppe Tormen e al consigliere della riserva alpina di caccia di Belluno Luca Dalla Bernardina. «Sarà necessario portare avanti un nuovo censimento dei nidi, per capire quanti sono utilizzati e quanti no – spiega Franco De Bon -. Gli ultimi dati, relativi a qualche settimana fa, ci dicono che la popolazione di rondini a Belluno è in leggero aumento rispetto agli ultimi anni».

Al vaglio della Provincia, anche la possibilità di predisporre una campagna di sensibilizzazione della cittadinanza: «La salvaguardia della biodiversità e la tutela delle rondini sono temi che non faticheremo a comunicare alla collettività – commenta l’assessore all’Ambiente del Comune di Belluno, Alberto Simiele -. Durante il giro di sopralluogo abbiamo avuto modo di ascoltare il parere di qualche commerciante del centro storico e nessuno ha manifestato fastidio per la presenza di nidi abitati davanti alla propria attività, anzi è emerso l’interesse per la loro tutela».

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