Da un lato, le difficoltà di approvvigionamento delle materie prime; dall’altro, il caro energia: dopo la pandemia, sono queste le nuove difficoltà che le imprese si trovano a dover affrontare.
Da Milano, dove nei giorni scorsi Mido, la fiera internazionale dell’occhiale, ha visto grandi protagoniste le aziende bellunesi dell’occhialeria, è la presidente di Confindustria Belluno Dolomiti e vicepresidente di Anfao – Associazione Nazionale Fabbricanti Articoli Ottici, Lorraine Berton, a lanciare un appello al mondo politico: sono problemi che si sono accentuati soprattutto negli ultimi mesi, con l’inizio della guerra in Ucraina, ma che vedono il loro inizio già nello scorso autunno.
Agire ora per salvare il futuro di lavoratori e aziende, quindi: i due anni di pandemia si sono fatti sentire nel settore dell’occhiale, anche se – numeri alla mano – in maniera meno pesante rispetto agli altri comparti. Rispetto al periodo pre-Covid, infatti, la produzione 2021 è ugualmente cresciuta del 4,5% e le previsioni per il 2022 prefigurano la stessa crescita, anche se la situazione internazionale non aiuta certo a fare pronostici. Tiene sostanzialmente anche l’occupazione (-0,5% rispetto al 2019), mentre è contenuto il calo del numero di imprese (-3,5% il confronto 2021-2019)
Per Berton, il ritorno in presenza di Mido è stato un segnale molto positivo per il comparto, vista la presenza massiccia di aziende e di compratori. Un passo importante, dopo due anni di difficoltà, affrontati grazie all’impegno e agli sforzi di tutti; un atteggiamento che – sottolinea la presidente di Confindustria – permette di guardare con speranza al futuro.