«Cantieri senza fine», la minoranza attacca sulla Rigenerazione urbana

«Cantieri senza fine», la minoranza attacca sulla Rigenerazione urbana

«I nuovi progetti di rigenerazione urbana? Tutto fumo, se non si riescono nemmeno a finire quelli attuali». Mercoledì prossimo in consiglio comunale saranno votate le modifiche al piano triennale delle opere pubbliche. Verranno inserite le idee che l’amministrazione comunale intende candidare al nuovo bando ministeriale che finanzia progetti di recupero e riqualificazione urbana. La scadenza è il 4 giugno.

Peccato che, attaccano i gruppi di minoranza, siano ancora in alto mare le 7 grandi opere finanziate con la precedente edizione del bando, nell’ormai lontano 2016. «Il 18 maggio si è riunita la commissione competente – apre il fuoco Raffaele Addamiano (Obiettivo Belluno – Fratelli d’Italia) e siamo così venuti a conoscenza del fatto che nessuno dei sette cantieri (Mediateca delle Dolomiti, a Palazzo Crepadona; la ristrutturazione della scuola Gabelli; il centro del terzo settore all’ex caserma Piave; la ciclabile Antole-Casoni; il recupero dell’ex chiesa dei Gesuiti; il nuovo piazzale della stazione; il Parco della Piave a Lambioi) ci sono date certe per l’ultimazione dei lavori. E’ vero che ci sono state diverse problematiche da affrontare, ma questo è sintomatico del modo di agire di questa amministrazione, che è brava a fare annunci ma pecca di concretezza. E non ci si venga a dire che è tutta colpa del covid».

Per Franco Roccon (Civiltà bellunese) «Questa è la giunta delle varianti in corso d’opera. La verità è che anche nella prima tornata della Rigenerazione urbana sono stati presentati progetti raffazzonati, che poi hanno visto lievitare i costi». Il consigliere di opposizione fa alcuni esempi: «La ciclabile Antole – Casoni, il progetto messo a bando prevedeva un costo di 375mila euro, poi se ne sono aggiunti altri 900mila. E non si è comunque riusciti a rendere agibile il ponte sul Gresal». Stessa cosa per le scuole Gabelli: «Anche qui, 900mila euro in più del previsto. E poi in sette grandi cantieri non si è riusciti a far lavorare nessuna impresa locale. Quindi i soldi non resteranno nemmeno nel territorio».

Chiude il cerchio delle accuse Paolo Gamba (Belluno è di tutti), puntando il dito su alcuni dei progetti che verranno candidati al nuovo bando. «Leggo che si vogliono investire 650mila euro per la riqualificazione energetica della casa di riposo di Cavarzano. Una spesa inutile: la struttura è vecchia, si può adeguare quanto si vuole ma non sarà mai funzionale alle nuove esigenze. Avrebbe avuto più senso concentrare gli sforzi, magari assieme ai comuni limitrofi, per progettare una struttura moderna in un’area dedicata. E’ sempre il solito discorso: in questa amministrazione manca la programmazione, una visione più ampia del futuro della città».

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