Il Parco Dolomiti bellunesi apre alla caccia. Niente cervi o cinghiali: semplicemente lepidotteri. Proprio così: per diventare cacciatori di farfalle basta partecipare all’incontro digitale, su piattaforma Zoom, organizzato per mercoledì (25 novembre).
Il Butterfly Monitoring Scheme Italia, co-organizzatore dell’evento, ha l’obiettivo di formare i “cittadini scienziati”. Persone che nel tempo libero si dedichino alla raccolta di informazioni utili riguardo ad alcune specie di farfalle. In un secondo momento, i dati verranno analizzate dai ricercatori. Serve un solo requisito: la passione. Perché poi il monitoraggio delle farfalle sarà condotto sotto la supervisione scientifica di istituti universitari. I dati sul campo però vengono raccolti solo grazie all’attività di appassionati volontari locali, che vengono formati attraverso workshop tecnici. Solo attraverso la formazione è possibile arrivare a un metodo unico, condiviso con i volontari di tutta Europa che partecipano al monitoraggio delle farfalle diurne.
Il workshop organizzato dal Parco è gratuito ed è aperto a chiunque desideri contribuire alla ricerca; basterà mandare una mail a federica.paradiso@unito.it. Il corso di formazione sarà diviso in due parti ben distinte: la mattina sarà dedicata alla presentazione del progetto. La parte riguardante il riconoscimento delle specie (con un particolare focus sul genere “Erebia”) verrà svolta il pomeriggio.
Poi, una volta diventati “censitori ufficiali”, si potranno raccogliere i dati. “Armati” di retino, ma più facilmente di macchina fotografica o smartphone. Tutti i dati raccolti sul campo confluiranno in un unico database. Solo così è possibile monitorare nel tempo lo stato di conservazione delle diverse specie di farfalle, dalla Scandinavia al Mediterraneo, con un occhio particolare sulle Dolomiti.