Braccia incrociate: le preoccupazioni alla Ideal non si placano

Braccia incrociate: le preoccupazioni alla Ideal non si placano

Quattro ore lunedì, quattro martedì, altrettante giovedì. Sciopero alla fine di ogni turno di lavoro. Del resto, i dipendenti di Ideal Standard non hanno altri strumenti per far arrivare alla proprietà dell’azienda tutta la loro preoccupazione. Da qualche settimana gira voce che la produzione verrà spostata lontano da Trichiana e dall’Italia, in Paesi in cui il costo del lavoro consente risparmi notevoli. E ovviamente la reazione degli operai non si è fatta attendere.

La preoccupazione è altissima ed è diventata subito mobilitazione. E la mobilitazione è diventata sciopero. La prossima puntata è in programma per lunedì, martedì e giovedì. Inevitabile, visto che sono in ballo 400 posti di lavoro. 

Le braccia incrociate e l’astensione dal lavoro hanno un obiettivo: chiedere che il ministero dello sviluppo economico incontri operai e Rsu per fare il punto della situazione e comprendere davvero le intenzioni dell’azienda. Una chiusura infatti costituirebbe un danno sociale enorme per Borgo Valbelluna, che deve già fare i conti con la crisi Acc. Ma anche una beffa. Gli operai Ideal infatti hanno versato parte degli stipendi per anni per contribuire all’acquisto del nuovo forno utilizzato per la produzione delle ceramiche. E adesso chi glielo spiega che forse è stato tutto vano?

© Copyright – I testi pubblicati dalla redazione su newsinquota.it, ove non indicato diversamente, sono di proprietà della redazione del giornale e non è consentita in alcun modo la ripubblicazione e ridistribuzione se non autorizzata dal Direttore Responsabile.

TAG
CONDIVIDI
Articoli correlati
© 2023 NIQ Multimedia s.r.l.s. – C.F. e P.IVA: 01233140258
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Belluno n. 4/2019
Web Agency: A3 Soluzioni Informatiche
Made by: Larin
News In Quota
Torna in alto