«Bob a Innsbruck». Gli ambientalisti portano le gare olimpiche oltre confine

«Bob a Innsbruck». Gli ambientalisti portano le gare olimpiche oltre confine

Ne ha parlato anche Crozza-Zaia. E le condizioni geopolitiche ed economiche stanno facendo cambiare il vento. Mentre famiglie e imprese stentano a sopportare il costo delle bollette, gli oltre 60 milioni di euro per rifare la pista di bob a Cortina stridono. Non più solo per gli ambientalisti, che tornano alla carica: «La sola soluzione possibile è spostare le gare a Innsbruck».

«La pista da bob di Cortina è inutilizzabile e di conseguenza deve essere costruita ex novo previa demolizione della vecchia. Ma siamo ancora al palo di partenza, nulla di quanto previsto dal cronoprogramma aggiornato a dicembre 2021 è stato realizzato: il Piano di fattibilità tecnico economica, che doveva essere pronto per la fine di gennaio 2022, non c’è ancora, il progetto preliminare non è stato predisposto. Tutto l’iter procedurale è in grande ritardo e avrà forte ripercussione sui tempi di realizzazione dell’opera» sostengono le associazioni Ecoistituto Del Veneto “Alex Langer”, Gruppo Promotore Parco del Cadore, Italia Nostra, Peraltrestrade Dolomiti e Mountain Wilderness Italia. «Quanto ai costi di costruzione e di esercizio post-Olimpiadi è ormai certo che dovranno essere adeguati all’aumento dei costi dell’elettricità e dei materiali edili. Pertanto, i 61 milioni già stanziati dallo Stato non saranno sufficienti, e i costi di gestione si aggirano sui 400mila euro l’anno».

Gli ambientalisti temono l’ennesima cattedrale nel deserto. «Inammissibile che si investano 61 milioni di denaro pubblico in un’opera dedicata a uno sport che in Italia conta all’incirca 14 praticanti» dicono. «Sarebbe come spendere 1 o 2 milioni per ognuno di loro. Tutto denaro dei contribuenti che potrebbe essere destinato a ben altri interventi necessari nell’immediato a favore delle popolazioni della montagna bellunese quali per esempio la messa in sicurezza della strada della val di Zoldo e il ripristino della vecchia strada “della Valle” che da Cimagogna porta a Santo Stefano di Cadore, strada strategica in quanto unica alternativa possibile alla galleria del Comelico che sarà chiusa dall’Anas per urgenti lavori di consolidamento».
Ma se la pista da bob non viene fatta, dove andranno le gare olimpiche? La risposta è semplice: in Austria. «Resta solo una soluzione per evitare lo scempio ambientale nella conca ampezzana e lo spreco di denaro pubblico: disputare le gare di bob, slittino e skeleton sulla pista di Innsbruck, sede della Coppa del mondo e dei recenti Campionati europei, con costi e tempi infinitamente inferiori».

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