Bimbo diabetico in gravi condizioni: salvato all’ospedale di Cortina

Bimbo diabetico in gravi condizioni: salvato all’ospedale di Cortina

Tempestività e competenza: due aspetti che possono salvare una vita. E che hanno permesso all’équipe del punto di Primo intervento dell’Ospedale di Cortina di scongiurare il peggio per un giovanissimo paziente. 

Dopo qualche giorno di inappetenza e malessere, il ragazzino di 10 anni aveva iniziato a presentare forti dolori addominali, dispnea e nausea. E la famiglia, in allarme, ha subito portato il giovane paziente all’attenzione dei medici.

«Il bimbo era molto sofferente – racconta il dottor Hasan Mousa, medico del Ppi che ha ricevuto e gestito l’emergenza – pertanto gli è stato assegnato un codice rosso. In questo periodo di pandemia, quando la gravità e l’urgenza dei casi sono tali da non consentirci di attendere l’esito del tampone rapido, adottiamo misure eccezionali e indossiamo dispositivi che ci permettano di intervenire in sicurezza anche qualora il paziente risultasse positivo a Covid-19. Il ragazzino è poi risultato negativo e, grazie agli esami ematochimici e all’emogasanalisi arteriosa, abbiamo individuato un valore molto alto della glicemia e un disequilibrio acido-base».

I risultati degli esami hanno permesso ai medici di dare un nome alla patologia che affliggeva il ragazzino: si trattava di chetoacidosi, una complicanza acuta del diabete mellito di tipo 1. La stessa che, se non individuata e trattata prontamente, può portare al coma e, nei casi più gravi, al decesso.

Solo che la patologia non era mai stata diagnosticata al ragazzino e la famiglia non era a conoscenza del problema. Così si è scelta la terapia infusionale reidratante con potassio e insulina. E ciò ha permesso di abbassare i livelli di glicemia nel sangue del ragazzo.

«Nella nostra struttura mettiamo in campo la competenza di medici specializzati nel trattamento di emergenze-urgenze, specialmente a carattere traumatologico – commenta il dottor Massimo Vota, Responsabile del punto di Primo intervento –. In quanto ospedale periferico di primo livello, svolgiamo un importante compito nell’arginare le emergenze». 

Una volta rientrata la condizione acuta, il paziente è stato trasferito in ambulanza e poi in terapia intensiva pediatrica in un ospedale vicino.

Oggi il giovane sta bene, è a casa e ha ripreso a frequentare le lezioni a scuola: «Eravamo molto spaventati dalle condizioni di nostro figlio – raccontano i genitori – ma fortunatamente è andato tutto nel migliore dei modi. Grazie ai medici di Cortina che hanno scoperto l’origine del malessere e a tutti gli specialisti a Belluno prima e a Treviso poi. Ora siamo seguiti dal diabetologo e dalla pediatra per imparare a somministrare l’insulina e a misurare la glicemia quotidianamente».

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