Monitoraggio dei nidi sotto i portici: Belluno resta “città delle rondini”

Monitoraggio dei nidi sotto i portici: Belluno resta “città delle rondini”

Gli ultimi dati sono confortanti: le rondini che scelgono Belluno come luogo di villeggiatura estiva sono in aumento. I nidi occupati in centro storico erano 20 nel 2019, mentre sono saliti a 38 nel 2020. E quest’anno il trend di crescita sarà confermato? Lo diranno i prossimi censimenti. Il monitoraggio solitamente era fatto dalla Provincia (con la Polizia Provinciale e la collaborazione dei cacciatori) e Bepi Tormen, noto naturalista bellunese scomparso nel settembre scorso. Nelle prossime settimane saranno la moglie Silvana e la figlia Silvia a portare avanti l’attività, ideata nel 2016 e diventata negli anni il progetto “Belluno città delle rondini”, che vede collaborare attivamente Palazzo Piloni e Comune capoluogo.

IL PROGETTO

Il monitoraggio dei nidi di rondine sotto i portici del centro è partito nel 2016, su iniziativa personale di Bepi Tormen. Lo scorso anno però ha preso il largo, in maniera sistematica. Perché dal censimento puro sono arrivate azioni di tutela e anche di valorizzazione. Una rondine infatti non fa primavera. Ma decine e decine bastano a certificare la qualità dell’aria e a eliminare zanzare e moscerini: ogni rondine infatti mangia mediamente 4-5mila insetti al giorno. 

Ecco perché nel 2020 “Belluno città delle rondini” ha messo in campo diverse iniziative. Dopo il censimento dei nidi (in foto un’uscita di luglio 2020), sono stati creati dei tappetini con il duplice scopo di segnalare la presenza di rondini sotto i portici del centro e facilitare la pulizia del guano. Inoltre, è stato posizionato un ombrello rovesciato proprio per raccogliere i detriti in caduta dai nidi. «Un sistema per andare incontro alle esigenze dei commercianti, ma anche per evitare che altri sistemi utilizzati – come le tavolette antiguano – diventassero facili trampolini per i predatori, specialmente corvi e cornacchie – sottolinea il consigliere provinciale Franco De Bon -. Grazie ai censimenti e alle attenzioni di Bepi Tormen abbiamo potuto verificare proprio che le tavolette avevano questa controindicazione. Quest’anno proseguiremo, e ringrazio fin da subito Silvia, la figlia di Bepi, e la moglie Silvana, che con grande slancio hanno deciso di darci una mano».

COME STANNO LE RONDINI?

Saranno proprio loro a verificare quanti nidi ci sono e quanti sono effettivamente abitati. Nelle prossime settimane, non appena i simpatici uccelli della primavera torneranno a Belluno. 

Nel 2020 i nidi rilevati erano stati 146, di cui 38 stabilmente occupati (anche con piccoli). Un buon numero, visto che l’anno prima i nidi erano 135, e solo 20 occupati. Gli anni precedenti invece avevano avuto numeri sempre superiori: 35 nidi abitati su 114 controllati nel 2017, e 42 occupati su 117 monitorati nel 2016.

«È innegabile che “Belluno città delle rondini” dia lustro al nostro centro storico, rivelando al contempo anche la nostra sensibilità ambientale – commenta l’assessore all’ambiente del Comune di Belluno, Alberto Simiele -. Le rondini sono uno degli indici più importanti di biodiversità e salubrità dell’aria. E Belluno è una delle poche città ad avere ancora una presenza stabile di rondini in centro. È importante quindi spiegare questi aspetti ai cittadini e ai visitatori, quando avremo finalmente superato il Covid e le restrizioni».

© Copyright – I testi pubblicati dalla redazione su newsinquota.it, ove non indicato diversamente, sono di proprietà della redazione del giornale e non è consentita in alcun modo la ripubblicazione e ridistribuzione se non autorizzata dal Direttore Responsabile.

TAG
CONDIVIDI
Articoli correlati
© 2023 NIQ Multimedia s.r.l.s. – C.F. e P.IVA: 01233140258
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Belluno n. 4/2019
Web Agency: A3 Soluzioni Informatiche
Made by: Larin
News In Quota
Torna in alto