«Anche in Veneto la situazione in molti uffici postali ha passato il limite: le carenze di organico si riflettono sugli utenti, che lamentano crescenti disservizi. È un problema che nella nostra regione va avanti da troppo tempo, ma che si è aggravato durante la pandemia: Zaia ha intenzione di farsene carico o preferisce restare a guardare?».
La denuncia è di Jonatan Montanariello e Francesca Zottis, consiglieri regionali del Partito democratico Veneto, che hanno presentato un’interrogazione a risposta immediata sulla scia anche delle proteste dei sindacati confederali di categoria, Slp Cisl, Slc Cgil e Uil Poste.
«Da mesi sia i lavoratori che gli utenti sono costretti a fare i conti con una situazione indegna di un Paese civile. Non si contano più gli sportelli chiusi a causa del mancato turnover, con conseguente sovraffollamento in quelli ancora aperti al pubblico, reso ancora più evidente dagli ingressi contingentati e dal rispetto del distanziamento. Ogni giorno vediamo lunghe code e assembramenti all’esterno specialmente di persone anziane, le più fragili, attese e discussioni snervanti più di una volta degenerate in vere e proprie liti, tanto da rendere necessario l’intervento delle forze dell’ordine».
«Non è possibile andare avanti così, stiamo parlando di un servizio pubblico – ribadiscono i due esponenti dem – I problemi sollevati dai sindacati devono trovare soluzione quanto prima, perciò invitiamo Zaia ad occuparsene direttamente: la Regione non può accettare che i cittadini siano vittime di continui disservizi, senza muovere un dito».