Aria buona e prezzi bassi: Belluno sul podio per l’appetibilità immobiliare

Aria buona e prezzi bassi: Belluno sul podio per l’appetibilità immobiliare

Le case e i negozi sfitti sono sempre di più. Questo è il colpo d’occhio – desolante – che riserva Belluno ai suoi cittadini. Una deriva irreversibile? Non è detto, a costo di giocarsi bene le proprie carte. E il capoluogo dolomitico avrebbe più di una freccia al proprio arco: aria salubre e prezzi al metro quadro sotto la media nazionale lo collocano sul podio nazionale tra le città più accessibili.

Lo conferma uno studio di Immobiliare.it Insights (il centro studi del popolare portale immobiliare) che ha incrociato i dati del report annuale di Legambiente sulla qualità della vita e i prezzi medi al metro quadro sul mercato delle abitazioni.

Ne esce un quadro particolare, che disegna un’Italia in parte diversa da quella tratteggiata dalle varie classifiche. Al primo posto nazionale infatti troviamo Cosenza. La città calabrese è la quinta città per l’aria più salubre nel nostro Paese e il suo mattone costa soltanto 1.058 euro al metro quadro di media, rendendola al contempo una meta con un’alta qualità dell’aria ed estremamente accessibile per l’acquisto immobiliare.

Ma al secondo posto c’è Belluno. Terza per qualità dell’aria, il suo mercato immobiliare si distingue per essere particolarmente economico: le case costano in media 1.091 euro al metro quadro, ben sotto la media nazionale di 1.962. Al terzo posto Mantova: ben distante, però, con i suoi 1.474 euro di prezzo medio al metro quadro. Appena sotto il podio Pordenone, Forlì e Reggio Emilia.

Aria buona e prezzi bassi, dunque. Ci sarebbe da costruirci sopra una strategia di ripopolamento. Anche perché il confronto con i vicini, dove l’aria è comunque di ottima qualità, è stupefacente per quanto riguarda i costi. A Bolzano, ad esempio, miglior capoluogo italiano per qualità dell’aria, un metro quadro costa 4.880 euro. Un’enormità, se pensiamo che a Trento, seconda nella classifica di Legambiente, un metro quadro costa quasi 2.000 euro in meno.

«Tradizionalmente la scelta della città in cui vivere partiva dalla necessità primaria di risiedere nelle vicinanze dei propri cari o della sede di lavoro. Negli ultimi anni si è scoperto, o forse riscoperto, il valore dell’ambiente in cui viviamo la nostra quotidianità, soprattutto se nell’equazione rientrano i figli – dice Carlo Giordano, Board Member di Immobiliare.it – Godere di un ecosistema urbano di elevata qualità è così oggi un fattore importante per il cittadino, specialmente se abbinato ad un costo dell’abitare sostenibile. Le nuove modalità di impiego collegate allo smart-working possono essere davvero un principio nuovo per la scelta della città in cui vivere».

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