Aprile più freddo degli ultimi 30 anni. E sui monti la neve è ancora da record

Aprile più freddo degli ultimi 30 anni. E sui monti la neve è ancora da record

Uno guarda il calendario e dice che è ora di estate. Ma in montagna il manto bianco è ancora alto. Ben più alto del solito. Niente di strano: dopotutto l’aprile appena andato in archivio è stato il più freddo degli ultimi trent’anni. Lo dicono le statistiche di Arpav: «Dal 1990 a oggi, questo aprile è stato il più freddo, con una temperatura di -2.3°C inferiore rispetto alla media».

Di fatto, dopo un inizio primaverile, la seconda decade è stata fredda, con neve fino a 700 metri di quota tra il giorno 12 e il 16. Poi qualche centimetro di neve è tornato anche il 19 e 22 aprile, fino a bassa quota, e il 27 sono caduti 5 centimetri di neve sulle Dolomiti. 

«Complessivamente sono caduti 60 centimetri nelle Dolomiti a 2.000 metri, con punte anche di 90-100 nelle Pale di San Martino; e 40-50 centimetri a 1.600 metri nelle Prealpi, con punte di oltre 70 centimetri – rileva Arpav -. Il cumulo stagionale di neve fresca da ottobre a fine aprile, rispetto alla media 1991-2020, è positivo: più di 80-100 centimetri di neve fresca in quota e 150-230 centimetri fra i 1.200 e i 2.000 metri, nonostante il periodo febbraio-aprile sia stato scarso di precipitazioni, con un deficit rispetto alla media di -40%\-60%. L’indice di spessore di neve al suolo – HSimed – il 30 aprile è di 137 centimetri nelle Dolomiti (il range valori nella norma sarebbe di 38-104 centimetri, quindi aprile 2021 è il 4° valore più alto dal 1990); di 49 centimetri nelle Prealpi (valori nella norma 4-21 centimetri, quindi è il 3° valore dal 1990)».

Questi valori dicono che almeno per l’inizio dell’estate non ci dovrebbero essere problemi di siccità. Anche perché il meteo promette pioggia già da domani (martedì 11 maggio). E per i tre giorni successivi i raggi di sole saranno una rarità. Quota neve in abbassamento, fino a 1.900 metri.

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