Appalto pulizie all’ospedale di Feltre, sciopero e presidio dei lavoratori

Appalto pulizie all’ospedale di Feltre, sciopero e presidio dei lavoratori

Sciopero e presidio ieri mattina (4 dicembre) davanti all’ospedale di Feltre da parte del personale impiegato nell’appalto dei servizi di pulizia dell’Ulss 1 Dolomiti (in particolare nel Distretto 2 di Feltre). Al centro della preoccupazione delle organizzazioni sindacali Filcams Cgil Belluno e Fisascat Cisl Belluno Treviso, il taglio del 20% delle ore lavorate praticato dalla società Euro & Promos FM spa, subentrata nell’appalto lo scorso 1° ottobre. Una riduzione dell’orario che ha comportato inevitabilmente un calo dello stipendio e un’ulteriore conseguenza che si sta manifestando in queste settimane: le dimissioni da parte di tante lavoratrici.

«La preoccupazione è grande – spiegano Alberto Chiesura della Filcams Cgil Belluno e Patrizia Manca della Fisascat Cisl Belluno Treviso -: su una settantina di dipendenti, già in 13 si sono dimesse perché con il taglio di un quinto dello stipendio non riescono ad arrivare a fine mese. Cercano e trovano lavoro in altri settori, nella manifattura e nel socio-assistenziale, portando la loro esperienza da altre parti, in un momento in cui anche in provincia di Belluno Covid e influenza stanno rialzando la testa e il lavoro di sanificazione dell’ospedale va svolto con accuratezza e professionalità: il rischio concreto è una perdita di qualità del servizio reso alla cittadinanza, non si può pensare di sostituire le uscite con personale non adeguatamente formato».

Allo sciopero di ieri – va ricordato che si tratta di un servizio pubblico essenziale – ha aderito la metà del personale addetto alle pulizie. Le organizzazioni sindacali auspicano di trovare soluzioni nell’incontro previsto per il 12 dicembre all’Ispettorato territoriale del lavoro.

«Chiediamo – spiegano Chiesura e Manca – di ripristinare le condizioni contrattuali previste dal precedente appalto, nel pieno rispetto del contratto nazionale dei multiservizi che prevede, in caso di cambio di appalto, il mantenimento del contratto in essere e delle ore di lavoro: l’azienda subentrante avrebbe dovuto mantenere le medesime condizioni contrattuali, invece ha chiesto alle lavoratrici di accettare il taglio del 20% se no non le avrebbe assunte. Chiediamo per le lavoratrici il ripristino delle ore contrattuali in essere».

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