Annalisa Dal Mas ha scelto il gruppo misto. Basta Lega e si toglie un po’ di sassolini

Annalisa Dal Mas ha scelto il gruppo misto. Basta Lega e si toglie un po’ di sassolini

«Sono nata leghista, ma non ho nulla da spartire con l’attuale dirigenza locale. Che non ha avuto mai, negli anni, l’umiltà di riconoscere gli errori e saperne chiedere scusa, che non si è mai messa in discussione e non ha mai ascoltato le voci della base». Houston, anzi Carroccio: abbiamo un problema.

Le parole di Annalisa Dal Mas (in foto con il senatore della Lega Paolo Saviane) giungono a qualche giorno dall’intricata vicenda che l’ha vista entrare a Palazzo Rosso. Arrivano insieme alla scelta: gruppo misto. Dal Mas era candidata con la Lega nel 2017, ma nel frattempo è stata fatta fuori dal partito. Se qualcuno pensava (o si augurava) un finale diverso, si sbagliava di grosso.

«Non nego che l’elezione giunga quasi inaspettata, il mio impegno in quel periodo elettorale era mosso da un sentimento sincero, convinta che il candidato sindaco della mia lista (Franco Gidoni, ndr) fosse una persona adeguata, sensibile e affidabile a ricoprire il ruolo di sindaco. Vi furono numerosi problemi a chiudere la lista, tanto che la maggior parte dei candidati fu pescata da fuori Comune, come nel mio caso. Ma non mi fermai ad analizzare questa situazione come “incapacità gestionale dei vertici locali Lega” protrattasi da anni, cosa ancora presente con risultati disastrosi» la premessa di Dal Mas.

«Mi sono ritrovata da responsabile organizzativo provinciale a coordinare una squadra fatta di persone seriamente motivate a portare a casa un buon risultato, a differenza del candidato sindaco che non ha visto l’ora di dimettersi da consigliere comunale per continuare a fare il consigliere regionale. Il mio spirito civico mi ha portato spesso a dire sì per fare la riempi-lista in varie occasioni, come nel 2019 a Limana, occasione questa usata dal commissario provinciale Gidoni per iniziare a sbattermi fuori dal partito perché feci un favore all’allora segretario di circoscrizione della Sinistra Piave per permettere di avere i numeri per la chiusura di una lista civica da mettere in opposizione a quella del sindaco uscente. Ciò fu usato contro di me perché, in quello stesso anno, non me la sono sentita di essere candidata consigliere nel mio Comune, accusata di non metterci impegno ma essendo all’inizio della mia quarta gravidanza ritenuta a rischio non me la sentivo di aggiungere stress alla mia quotidianità, fatta di una famiglia con già tre bambine».

«Non è mai stato permesso il dialogo né sono mai arrivati mea culpa dalla segreteria provinciale, al di là delle parole che in questi giorni escono da via Masi Simonetti, ma come dovere di appartenenza ho comunque preso atto di tutto e continuato a lavorare per il partito fino alla mia totale esclusione, mai comunicata ufficialmente, nemmeno in questi giorni, ma tramite media traspare la motivazione “per via di alcuni post Facebook” a rimostranza che la libertà di pensiero e di parola garantiti nel nostro Paese vengono inibiti dai vertici di un partito perché provengono da una donna schietta, libera e pulita come me» continua Annalisa Dal Mas.

«Per permettere il dialogo con i vertici provinciali che non è mai arrivato lo stesso né temo arriverà mai nonostante i loro proclami di collaborazione, venerdì 11 mi sono recata al viaggio inaugurale del treno elettrico, passerella irrinunciabile per i nostri esponenti, tant’è che colui che mi diede il benvenuto a Palazzo Rosso tramite i media (che poi, dovrebbe essere il sindaco a darlo, non un consigliere dimissionario) nemmeno ha cercato una semplice conversazione per giustificare una mossa politica errata, patetica, una figuraccia nei confronti degli elettori, dei tesserati e dei cittadini bellunesi. Per questo, ora con maggiore convinzione, entrerò in consiglio comunale motivata a portare avanti le istanze dei cittadini bellunesi in modo neutrale e imparziale dal gruppo misto».

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