Alta formazione a Palazzo Bembo. Nasce l’hub delle Dolomiti della Luiss business school

Alta formazione a Palazzo Bembo. Nasce l’hub delle Dolomiti della Luiss business school

I primi corsi partiranno a marzo, ma oggi è stato il giorno dell’inaugurazione ufficiale. A Belluno nasce l’”Hub veneto delle Dolomiti” della Luiss Business school di Roma. Il nuovo polo di alta formazione, che dovrà formare i manager necessari alle imprese del Nordest, è un virtuoso esempio di collaborazione tra pubblico e privato. Il Comune di Belluno ci mette – gratis – gli spazi di Palazzo Bembo, Confindustria Belluno Dolomiti paga le bollette e la Luiss ci mette know-how e, più materialmente, le attrezzature necessarie.
Ricco il parterre presente al taglio del nastro. Alla presentazione sono intervenuti il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro, la presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, Maria Lorraine Berton, il presidente di Confindustria e Luiss, Vincenzo Boccia, e il presidente della Luiss Business School, Luigi Abete.

“Questo è un territorio ricco di eccellenze industriali e imprenditoriali – le parole di Luigi Abete – ma non bastano le buone imprese per tenere i giovani nel territorio. Serve anche una prospettiva a medio termine, quella che cerca di dare l’Hub delle Dolomiti. La Luiss business school si pone come punto di riferimento per la formazione e l’alta formazione, cercando di rispondere proprio alle esigenze delle imprese, che faticano a trovare persone con una formazione di alto livello. E infatti la prima risposta da parte degli imprenditori è stata lusinghiera. E poi portare l’alta formazione a contatto con le aziende e il territorio è un modo per combattere la fuga dei cervelli”.

“Grazie all’Hub delle Dolomiti – ha aggiunto Vincenzo Boccia – la Luiss conferma la sua mission di essere vicina alle aziende per favorirne la crescita e la capacità di affrontare le sfide del digitale. Qui poi si combina con una forte identità, che non va vista in senso conservativo ma piuttosto come la base per costruire le connessioni con il resto del mondo”.

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