Alla scoperta della casa più antica di Mel. Le Giornate Fai d’Autunno a Palazzo Francescon

Alla scoperta della casa più antica di Mel. Le Giornate Fai d’Autunno a Palazzo Francescon

Sabato 15 e domenica 16 ottobre tornano le Giornate Fai d’Autunno, il grande evento dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Nel Bellunese, fari puntati su Mel, dove aprirà le porte al pubblico la più antica casa del borgo storico. 

Il Gruppo Fai Giovani di Belluno porterà alla scoperta di Palazzo Francescon, una delle più importanti e prestigiose dimore storiche che si affacciano sulla piazza. Si imposta a sinistra della chiesa arcipretale, nella parte nord della piazza chiudendola parzialmente con uno dei suoi prospetti, avanzato rispetto alla linea degli altri edifici. Il palazzo è affrescato sul prospetto prospicente la piazza e viene così a costituire una significativa quinta scenografica dal punto di vista architettonico e cromatico. Dietro, si apre un’ampia corte interna con giardino, che si trova ad un livello più basso rispetto alla piazza.

«Questo edificio è la casa più antica di Mel e ora monumento nazionale. Il corpo centrale, di forma quadrangolare, risale al XIV secolo, mentre l’ala che si prolunga lungo la stretta via Mazzini e le parti di chiusura della corte sono di epoca successiva» spiegano dal Fai Giovani Belluno. «Si ipotizza che l’aspetto di partenza da cui è nata l’intera struttura fosse una casa-torre, a cui poi si è aggiunta l’ultima porzione dell’edificio sulla piazza e le ali laterali. Il palazzo fu storicamente di proprietà dei Barbuio, una famiglia importante e benestante della comunità zumellese, per passare nel 1704 a Giovanni Battista Gaio. Dal 1883 appartiene alla famiglia Francescon».

Il palazzo è elegante e presenta notevoli caratteri storici, architettonici e figurativi. Si configura come un esempio di tipologia edilizia pluristratificata, cresciuta nel tempo attorno all’impianto originario. La struttura è articolata e complessa, formatasi su una base di casa-torre medievale e nei secoli passati ha subìto diversi interventi che si sono ripercossi sulla leggibilità e sulla configurazione, sia architettonica che pittorica. La facciata rivolta a sud, recentemente restaurata, è dipinta con affreschi di pregevole fattura. Una delle scene ancora ben visibili raffigura due cavalieri al galoppo e un terzo disteso a terra, attaccati da un leone. In un medaglione soprastante appare Dalila che taglia i capelli all’eroe biblico Sansone. Gli affreschi sono stati attribuiti al pittore cinquecentesco Pomponio Amalteo. Nella stessa ala del palazzo, in una stanza al primo piano, sono stati riportati alla luce alcuni affreschi: in particolare si possono vedere due personaggi in piedi e al centro, un po’ più in alto, uno stemma con una torre, emblema della famiglia Barbuio. Tale insegna araldica è riproposta in molteplici esemplari dipinti, intagliati o scolpiti. 

«L’eccezionalità della visita è quella di poter entrare in una tra le più rilevanti testimonianze di architettura signorile per le sue particolarità architettoniche e artistiche nonché per l’intenso sviluppo storico» continuano dal Fai Giovani Belluno. «Il palazzo, ottimamente conservato, è solitamente chiuso poiché è di proprietà privata, e in qualche evento è possibile accedere al solo cortile. Si partirà dal giardino per salire negli ambienti interni, organizzati secondo una particolare distribuzione degli spazi che riflette la complessa stratificazione della casa. Questa presenta leggeri dislivelli tra i vari piani delle diverse porzioni del fabbricato, collegati tra loro da una serie di percorsi principali e altri secondari indipendenti. Le stanze mantengono ancora quel “sapore” domestico d’un tempo lontano, atmosfera semplice e nobile allo stesso tempo capace di emozionare, e restituiscono un ambiente di grande raffinatezza e sensibilità culturale. La visita di questo suggestivo luogo farà rivivere la vita passata delle famiglie che si sono succedute, animate dall’amore per l’arte e per la storia tramite i molti artistici mobili, arredi e una collezione di dipinti e sculture. Si potranno notare inoltre peculiarità strutturali e materiche, tra cui i pavimenti in terrazzo alla veneziana».

Le visite saranno a cura dei volontari del gruppo Fai Giovani Belluno, della Delegazione Fai di Belluno e degli studenti del liceo Renier. Sabato (15 ottobre) dalle 9 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17. Domenica (16) stessi orari. 

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