Un “grazie” a tutti quelli che da oltre un anno sono impegnati nella gestione dell’accoglienza dei profughi ucraini: l’amministrazione comunale del capoluogo ha riunito all’ex Asilo Cairoli di Via del Piave i rappresentanti delle tantissime realtà di volontariato – dalla protezione civile comunale agli alpini, dalla Croce Rossa alle associazioni, da chi prepara e serve i piatti a chi si è impegnato nella mediazione e nella traduzione – per far sentire loro la vicinanza non solo di Palazzo Rosso, ma di tutta la cittadinanza. Ad unirsi a sindaco e assessori in questa breve cerimonia, anche l’Unicef (rappresentata dalla Presidente del Comitato Provinciale, Maria Cristina Zoleo) e la Prefettura: «Si tratta di un lavoro segnato da grande umanità: – ha sottolineato il Prefetto, Mariano Savastano – un processo di accompagnamento durante l’accoglienza, che ha visto tra i tanti percorsi anche quello dell’insegnamento della lingua italiani, che ha come obbiettivo l’inserimento di queste persone nella nostra società e nel mondo del lavoro».

Al primo cittadino di Belluno, Oscar De Pellegrin, il compito di sottolineare il lavoro di squadra realizzato in questi mesi.

Preferisce invece parlare di “rete”, e guarda a tutte le associazioni coinvolte oltre che alle istituzioni, l’assessore alla protezione civile del capoluogo Lorenza De Kunovich: «È stato e sarà ancora fondamentale organizzare e mantenere questa rete, che vede alle diverse realtà assegnati compiti specifici, per tenere alto la qualità di gestione dell’accoglienza».

A presentare i lavori realizzati per trasformare l’ex asilo in una struttura in grado di ospitare anche famiglie e anziani per diverse settimane è stato invece Franco Roccon, assessore ai lavori pubblici che ha sottolineato l’impegnativo lavoro affrontato dagli operai di Palazzo Rosso.