Stop alle auto diesel e benzina, “no” della Lega: «Effetti pesanti per la montagna»

Stop alle auto diesel e benzina, “no” della Lega: «Effetti pesanti per la montagna»

Tanti dubbi sugli effettivi vantaggi economici e ambientali dell’elettrico, ma anche i pesanti effetti che la svolta comporterebbe per i territori montani: la Lega dice “no” allo stop proposto dall’Unione Europea alla vendita delle auto a benzina o diesel dal 2035. Un’idea per la quale anche a Bruxelles si è deciso di prendere tempo visto che – proprio mentre i vertici bellunesi del partito in provincia e in regione spiegavano la loro posizione – arrivava la notizia del rinvio “a data da destinarsi” del voto in Consiglio UE.

Ad illustrare la posizione leghista, sia da un punto di vista tecnico che da quello di “politica della montagna”, sono stati l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin, il consigliere regionale Giovanni Puppato e il nuovo segretario della Lega provinciale Andrea De Bernardin: «Il messaggio che vogliamo far passare è che non siamo assolutamente contrari alle auto elettriche, ma ci sono diversi dubbi da affrontare, a partire dalla data del 2035 che è particolarmente vicina», hanno spiegato.

Sui temi più legati alla montagna si è concentrato De Bernardin, che dal 2009 è anche sindaco di Rocca Pietore: «Abitiamo in una provincia montana, con temperature che nelle stagioni fredde raggiungono anche diversi gradi sotto le zero: quali effetti possono avere -7, -8, -10 gradi sull’efficienza e sulla durata delle batterie? Sono temperature normali per le nostre valli, dal Comelico all’Agordino, dal Cansiglio al Cadore fino a Lamon o Sovramonte. Siamo poi in un momento di particolare difficoltà economica per tutte le famiglie: non possiamo dire loro che dovranno spendere ancora più soldi quando compreranno l’auto nuova e per la sua manutenzione».

L’occhio “tecnico” dell’assessore Bottacin – profondo conoscitore del mondo automobilistico, ingegnere di professione e pilota di rally per passione – si è concentrato anche su altri aspetti, non ultimi quelli ambientali (per i quali detiene anche la delega a Palazzo Balbi): «Dire stop alle auto con motore a combustione interna, per fare un esempio, significherebbe smettere di investire sullo sviluppo anche delle auto a idrogeno endotermiche; certamente un errore clamoroso, in quanto negli ultimi anni pure i motori a combustione interna hanno fatto notevolissimi passi avanti e potrebbero farne ancora per diventare sempre più performanti anche da un punto di vista della tutela ambientale. – ha spiegato – Una scelta folle anche dal punto di vista tecnico, perché sono tante le problematiche ancora da risolvere pure per le auto elettriche: basti pensare alla necessità per la loro produzione di utilizzare terre rare, la cui estrazione inquina moltissimo e ci rende dipendenti dalla Cina, o al ciclo di vita del prodotto e i conseguenti costi di smaltimento, che per l’elettrico sono molto alti».

«Anche dire che le auto elettriche hanno emissioni zero non è vero: – ha aggiunto Bottacin – l’usura delle gomme e la quantità di polvere sollevata sono infatti maggiori rispetto alle altre auto, in quanto le auto elettriche pesano di più. Se aggiungiamo poi che l’energia elettrica non è a impatto zero, e che in caso di incendio sono diverse e maggiori le problematiche di questi veicoli rispetto a quelli tradizionali, qualche profonda riflessione va fatta».

Le perplessità della Lega bellunese si sovrappongono e aggiungono a quelle evidenziate a livello europeo dalla stessa Italia e dalla Germania, oltre a Polonia e Bulgaria; dubbi che hanno portato al rinvio del voto in Consiglio, letto da De Bernardin come una parziale vittoria: «Probabilmente proprio le questioni sollevate soprattutto dall’Italia hanno portato l’Unione Europea a questo ripensamento e a prendere tempo prima di prendere una decisione di questa portata che pesa sulle economie nazionali e sui cittadini».

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