Zona arancione o rossa. E le attività economiche rischiano di fallire

Zona arancione o rossa. E le attività economiche rischiano di fallire

Il Veneto finisce in “zona arancione” e per le attività economiche continua l’agonia. Di fatto moltissime categorie proseguono nella paralisi lavorativa già registrata a dicembre e durante le festività. «Il grido di allarme che riceviamo dai nostri associati è fortissimo e le imprese artigiane stanno faticando a reggere l’urto delle nuove restrizioni» afferma la presidente di Confartigianato Belluno, Claudia Scarzanella. «Serve un’erogazione rapida dei ristori più volte annunciati, altrimenti c’è il rischio di arrivare a chiusure a raffica, con la conseguenza di una desertificazione economica e imprenditoriale destinata a colpire soprattutto le aree più fragili e marginali della nostra montagna, con ricadute inevitabili sullo spopolamento e sulla demografia delle “terre alte”».

Gli uffici di Confartigianato Belluno stanno seguendo da mesi l’evolversi della situazione. Anche con interventi mirati ad agevolare le imprese associate. 

«In questo momento, la nuova “zona arancione” sta mettendo in seria difficoltà l’organizzazione aziendale e la tenuta psicologica degli imprenditori – sottolinea il direttore, Michele Basso -. Tra i settori maggiormente colpiti registriamo bar, pasticcerie, ristoranti, ma anche le palestre che sono chiuse ormai da mesi, e tutto quello che ruota attorno al turismo. Per questo chiediamo che i ristori siano puntuali e sostanziosi, ma soprattutto calibrati sulle reali difficoltà. Che si misurano con i numeri, quindi col calo di fatturato e non a comparti stagni per categorie. Credo sia importante un metodo del genere per garantire la sopravvivenza delle attività».

«È importante anche che la campagna vaccinale, su cui crediamo molto per poter ripartire presto e in sicurezza, riguardi anche le imprese e i lavoratori, che non devono essere messi in coda – aggiunge la presidente Scarzanella -. Venga data la possibilità agli artigiani di essere vaccinati in tempi rapidi, per poter garantire quei servizi sul territorio che le nostre attività da sempre assicurano. Nel frattempo, rinnoviamo l’appello ai bellunesi ad acquistare locale e artigiano anche dopo le festività: un piccolo aiuto non solo per le imprese, ma per tutto il territorio».

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