È morto Angelo Roni, fondatore della famiglia bellunese di Buenos Aires

È morto Angelo Roni, fondatore della famiglia bellunese di Buenos Aires

Altro lutto per l’associazionismo veneto in emigrazione di Buenos Aires. Dopo la scomparsa, poche settimane fa, della giovane Karin Orlandi – dirigente del Cava (Comitato Veneto Argentina) – è morto anche Angelo Roni, uno dei fondatori della Famiglia “La Bellunese” della capitale argentina. Un dolore doppio per la famiglia Roni dato che Karin era la moglie di Esteban, figlio del compianto Angelo.

«Siamo davvero vicini a Esteban per questo momento di dolore –  le parole del presidente Abm Oscar De Bona -. Questa è una grave perdita per la grande famiglia dell’Associazione Bellunesi nel Mondo. Grazie a lui e ai suoi collaboratori abbiamo organizzato, quando ero assessore regionale, un’iniziativa di grande spessore al teatro Colòn, con la partecipazione del Coro Monti del sole e di tutta la comunità veneta di Buenos Aires».

Nato a Buenos Aires nel 1933, da padre bellunese, Angelo Roni a 23 anni ottiene la cittadinanza italiana e dopo gli studi in ingegneria civile fonda un’impresa edile e costruisce numerose opere nella capitale argentina. Partecipa attivamente alla costituzione del circolo bellunese locale dedicandosi a mantenere i legami fra tutti i discendenti e gli emigranti bellunesi. Delegato e Segretario della Confederazione delle Associazioni Italiane in Argentina è stato presidente dell’Associazione Familiare Culturale e Ricreativa Bellunese, che ha sostenuto creando un ambiente per gli incontri sociali. Nel 2013 è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana e ha fatto parte delle dodici personalità italiane, più rappresentative, scelte dal Consolato d’Italia in Argentina. Non da ultimo nel 2016 ha ricevuto il premio internazionale “Bellunesi che onorano la provincia di Belluno in Italia e all’estero”.

«Con Angelo Roni perdiamo un’altra figura storica della nostra Associazione – le parole della vice presidente Abm, Patrizia Burigo -. Purtroppo se ne sta andando una generazione che è stata l’anima delle Famiglie Bellunesi a cui va il nostro più sentito ringraziamento per quanto fatto per mantenere vivo il legame con la terra d’origine».

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