A Legnano, nell’Alto Milanese, sta per nascere un monumento in memoria delle vittime del Vajont. E l’opera assume un valore ancor più forte, nell’anno del 60. anniversario del disastro datato 9 ottobre 1963.
Ormai da tempo, tra Legnano e Longarone c’è un simbolico ponte di memoria, sorto dal rapporto tra l’imprenditore e musicista legnanese, Giuseppe Calini, e la presidente del Comitato Sopravvissuti, Micaela Coletti.
«Quello del monumento – spiega Calini – è un progetto nato dal cuore. Tanto è vero che non chiederemo soldi al Comune. Mancano solo 4mila euro per coprire le spese e, a questo proposito. ci impegneremo a cercare qualche sponsor e donazione». Per chi volesse contribuire in maniera concreta, l’Iban di riferimento è IT43E0306234210000002617722, intestato alla presidente Comitato Sopravvissuti Vajont, Micaela Coletti.
«A ogni bonifico – prosegue Calini – verrà data una ricevuta, oltre al nominativo del donatore sarà inserito in un apposito elenco. Grazie a chi vorrà dare una mano: la solidarietà non ha distanza».
Tornando al monumento, sarà un muro di calcestruzzo, lo stesso materiale usato per la diga, come sfondo. Rappresenta il passato, tutto quello che è stato: l’acqua scende e delicatamente, come il passare del tempo, affievolisce il dolore che è stato, che è. Ma da quello sfondo, da quel passato, esce e rimane come monito perenne la diga: «La speranza è quella che la Storia insegni e che non si ripetano più queste tragedie, pagate con la vita da innocenti. Sotto la diga i sassi originali del monte Toc. I sassi della frana. Posati dai sopravvissuti, qui a Legnano. Questo è il nostro abbraccio alla gente del Vajont. Non abbiamo dimenticato saremo sempre dalla loro parte».
