Ville aperte, domenica tra le dimore storiche di Feltre e Santa Giustina

Ville aperte, domenica tra le dimore storiche di Feltre e Santa Giustina

Oggi si celebra la Giornata nazionale dell’Associazione dimore storiche italiane. E in provincia apriranno alle visite quattro ville. Villa Villalta e villa San Liberale a Feltre; villa degli Azzoni Avogadro e villa Norcèn o villa Dussàn a Santa Giustina (in foto). Occasione unica per immergersi in luoghi unici del patrimonio storico, artistico e culturale.

A SANTA GIUSTINA

Villa degli Azzoni Avogadro fu costruita attorno al XVII secolo e si presenta ora con le trasformazioni e l’ampliamento eseguiti nel secolo scorso dal conte Rizzolino degli Azzoni Avogadro. La villa fu eretta sulle rovine di un antico castello formato da tre torri collocate a triangolo e unite con una grossa muraglia di merli. Entro la prima cinta di mura si trovavano due vie munite di forti ripari che a destra e a sinistra conducevano alla sommità della collina ove sorgeva il mastio del castello. Per questo la torre veniva chiamata il bivio da cui venne poi il nome di Bivai. Il castello di Bivai sostenne a varie riprese assalti e devastazioni in parecchie delle quali sofferse assai, in special modo nell’assedio che fece Ezzelino da Romano.

Villa Norcen invece risale al XVIII secolo. La costruzione nacque inglobando e trasformando precedenti edifici signorili: è a forma di L e un portico a tre archi tripartisce la facciata principale, dipinta con decorazioni di gusto ottocentesco, oggi sbiadite ma ancora visibili. Nell’Ottocento la villa venne trasformata e arricchita dall’allora proprietario Antonio Maresio, che commissionò all’architetto Segusini la sistemazione della grande sala al piano terra, e al pittore Pivetta di Ceneda la decorazione del soffitto. Il successivo proprietario, il senatore Alvisi, fece disporre viali, aiuole e fontane per ridefinire il giardino, chiuso da un bel muro ellittico in pietra.

A FELTRE

Villa Villalta si trova nella zona di Cart. È un ottimo esempio di edilizia nobiliare del XVI secolo. La parte residenziale della villa, che si protende scenograficamente sul pendio, costituisce la testata di un antico complesso edilizio rurale di chiara impronta rinascimentale. La villa presenta un portico al primo piano aperto sull’incantevole paesaggio.

Sempre in zona Cart si trova anche Villa San Liberale, un edificio seicentesco, costruito su fabbricati preesistenti, inserito in un vasto parco su cui insistono altri edifici tra i quali l’oratorio di San Liberale. La villa ha ospitato letterati e poeti, tra i quali Giosuè Carducci, Arnaldo Fusinato ed Erminia Fuà, che qui vi custodiva opere e manoscritti di Ippolito Nievo.

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