Viaggio test per il Roma-Calalzo: TreniBelluno boccia l’operazione 

Viaggio test per il Roma-Calalzo: TreniBelluno boccia l’operazione 

Sabato prossimo ci sarà il debutto del Roma-Calalzo. Il treno diretto dalla capitale alle Dolomiti viaggerà di notte per portare i turisti freschi sulle piste di buon mattino. Evidentemente però tanto fresca non è la ferrovia bellunese, se è vero che il viaggio prova effettuato nei giorni scorsi ha avuto più di qualche problema. Tanto che TreniBelluno nel dare le pagelle all’esperimento, usa toni tutt’altro che trionfali.

«Se dovessimo redigere un piccolo resoconto della seconda corsa prova per il nuovo treno notturno periodico Roma – Calalzo scriveremo che venerdì 8 dicembre un locomotore D.445 appositamente inviato da Rimini come riserva a Belluno, poco dopo Treviso, già in ritardo, è dovuto ritornare indietro per l’ennesimo guasto» premettono dall’associazione bellunese che da anni monitora il servizio ferroviario. «Che sabato 9 dicembre il treno Roma – Calalzo (sette carrozze e altri due locomotori D.445) è giunto tra le Dolomiti con circa venti minuti di ritardo, penalizzato è vero dall’essere il primo treno a circolare sulla ferrovia del Cadore dopo tre mesi di chiusura per lavori, ma anche beneficiando dell’assenza degli altri treni. Però erano circa quindici i minuti di ritardo ben più a sud, alla stazione di Vittorio Veneto, causando ritardi agli altri treni fortunatamente tutti recuperati a destino».

Non solo ritardi, però. «Una delle porte delle carrozze del nuovo treno era già guasta ed etichettata» rileva TreniBelluno. «Impressionante il dispiego di mezzi e di personale richiesti dal nuovo servizio. Senza arrivare a tanto, il vecchio Roma – Calalzo cancellato nel 2011 vantava il triste primato di essere il treno più in perdita delle Fs. Ora per il nuovo treno sembra non si badi a spese. Già lo scorso agosto avevamo espresso qualche dubbio sulla sostenibilità finanziaria dell’operazione, qualcuno dice che è un treno “a mercato” e senza sovvenzioni, ma il dubbio non scompare, anzi».

Nell’analisi di TreniBelluno finiscono anche i lavori alla stazione di Calalzo. E c’è una chiosa finale, l’affermazione «che si può fare turismo nelle Dolomiti anche con i treni regionali e che il nuovo servizio Roma – Calalzo non è la risposta alla diffusa domanda di miglioramento del servizio ferroviario nel Bellunese». 

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