Vetro artistico, apre a dicembre la collezione Franzoia – Nasci al museo Rizzarda

Vetro artistico, apre a dicembre la collezione Franzoia – Nasci al museo Rizzarda

Il Covid ha rallentato le operazioni di allestimento, ma ora è finalmente tutto pronto. La collezione di vetri artistici donata dall’architetto Ferruccio Franzoia, in memoria della compagna Carla Nasci, verrà inaugurata a dicembre all’ultimo piano della galleria di arte moderna “Carlo Rizzarda”. Più precisamente, il 19: giusto in tempo per il Natale. Che, come anticipa il vicesindaco di Feltre, Alessandro Del Bianco, sarà, Covid o no, «legato al tema della trasparenza».

L’intera collezione è composta di circa 800 pezzi d’autore che spaziano dal XVIII secolo alla contemporaneità, con uno speciale focus sui grandi “creativi” del vetro dei primi del ‘900. Saranno 300 quelli esposti al pubblico, mentre gli altri (comprendenti soprattutto i cosiddetti “vetri da mensa”, ovvero i servizi da tavola) saranno a disposizione di studiosi e appassionati. La raccolta, spiega Tiziana Casagrande, direttrice dei musei civici feltrini, «è in perfetta continuità con il nucleo originario della galleria. Molte creazioni di Rizzarda sono infatti completate da preziosi elementi vitrei di manifatture muranesi». Ed è lo stesso Franzoia ad aver curato l’allestimento. Per esporre i manufatti vitrei acquistati con la consorte Carla Nasci in oltre trent’anni di passione collezionistica, Franzoia ha ideato un itinerario “capriccioso”, sulla falsariga delle scelte qualitative e di gusto personale che hanno ispirato la genesi della collezione, lasciandosi guidare da empatia, assonanze, emozioni e ricordi.

Nella prima sala saranno esposti i 120 pezzi che compongono la collezione dedicata a Vittorio Zecchin, che lavorò a Venezia a partire dal 1921 per la neonata vetreria Cappellin – Venini (che poi divisero le loro strade). La sala centrale sarà suddivisa in tre spazi. Al centro i 40 pezzi realizzati da Carlo Scarpa prima per Cappellin e poi per Venini, esposti in un apposito contenitore. Ai lati, da una parte gli oggetti realizzati da altri grandi nomi, dall’altra altri pezzi pregiati senza firma, quelli che Franzoia chiama “il rumore di fondo”. Nella terza sala troverà spazio la collezione dei “vetri da mensa”, autentica passione di Franzoia, che nel corso degli anni è andato alla ricerca di alcuni servizi da tavola di valore inestimabile. Ma quanto può valere una collezione simile? «Un prezzo non ce l’ha – la risposta di Franzoia – perché il valore varia in base all’andamento del mercato collezionistico. Al momento potremmo avvicinarci ai due milioni di euro». Quasi pronto anche il catalogo: sarà presentato a giorni.

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