Veneto tra le regioni più colpite dagli eventi meteo estremi. Decine di casi nel Bellunese

Veneto tra le regioni più colpite dagli eventi meteo estremi. Decine di casi nel Bellunese

Bombe d’acqua, trombe d’aria, frane… Il Veneto condivide con le altre regioni alpine un triste primato: quello di regione tra le più colpite dagli eventi meteo estremi. Nei primi 7 mesi del 2024 sono stati 101 i fenomeni di questo tipo in quota registrati dall’Osservatorio Città Clima di Legambiente nelle regioni dell’arco alpino, contro gli 87 e i 70 dello stesso periodo del 2023 e 2022.

Lombardia, Veneto e Piemonte le regioni più colpite, rispettivamente con 40, 27 e 13 eventi estremi; tra le province più in sofferenza ci sono quelle di Torino (9), Brescia, Milano e Vicenza (7), Genova e Udine (6), Mantova, Varese e Verona (5). Ma anche il Bellunese non scherza.

I dati sono stati forniti nei giorni scorsi, alla presentazione dei risultati della tappa piemontese della Carovana dei ghiacciai di Legambiente, dedicata al Monte Rosa e al ghiacciaio Flua.

IL BELLUNESE

In provincia di Belluno sono una ventina gli eventi registrati dal 2010 a oggi. Con una concentrazione abbastanza preoccupante negli ultimi anni. 

Nel 2024 – ma l’anno non è ancora finito – siamo già a due eventi: gli allagamenti da piogge intense tra Santa Giustina e Sedico del 10 marzo, tali da bloccare la circolazione ferroviaria; e la grandinata in Valbelluna del 28 luglio, con danni alle automobili soprattutto a Mas di Sedico.

Quattro gli eventi registrati da Legambiente nel 2023: la frana sul Tre Croci di fine agosto, con evacuazione di una settantina di persone e chiusura prolungata della strada; la tromba d’aria in Comelico del 19 luglio, con immagini spaventose di alberi sradicati come fossero fiammiferi; la grandinata del 18 agosto tra Santa Giustina e Cesiomaggiore; e gli allagamenti di Levego e Belluno a seguito dei temporali del 23 giugno.

Nel 2022 invece il Bellunese si era fermato a quota tre, con Cortina particolarmente colpita: frane sulla Alemagna a inizio agosto (e diversi automobilisti rimasti bloccati) e tromba d’aria a inizio giugno, con scoperchiamento tra l’altro della scuola Duca d’Aosta; tromba d’aria anche a Ponte nelle Alpi il 15 settembre.

Solo il 2021 era stato un anno clemente: nessun episodio meteo estremo. Mentre nel 2020, oltre alla pandemia, ben tre eventi: allagamenti a Cortina (fine agosto) e Alpago (dicembre), e tromba d’aria a Canale d’Agordo l’11 febbraio (scoperchiato l’albergo in Val di Gares, da raffiche superiori ai 120 chilometri orari).

Andando indietro nel tempo gli episodi si fanno più radi. Ma si sa, c’è stata anche Vaia nel 2018…

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