Un anno difficile. Anzi, terribile. La diffusione della pandemia e i conseguenti provvedimenti restrittivi hanno influenzato in maniera negativa quasi tutti i settori dell’economia. E il canale farmacia, purtroppo, non rappresenta un’eccezione, pur avendo avuto un impatto inferiore rispetto ad altri comparti.
Eppure le performance di Unifarco – condivise durante l’annuale assemblea dei soci – sono state decisamente migliori rispetto al mercato: Unifarco si è confermata al vertice in Italia nella vendita cumulata di cosmesi e integratori in farmacia con un +3,7% a valore. Anche nell’area della dermocosmesi i dati sono confortanti: a fronte di un mercato in calo dell’1,2%, la realtà bellunese registra un +4,3% E persino nel make-up, che nelle farmacie ha segnato un -28,8%, ecco un più resiliente con un -25%.
In sintesi: Unifarco si conferma ancora una volta come la prima azienda per le vendite nel segmento cosmesi in farmacia. E quarta negli integratori e nel make-up.
Il fatturato è stato di 97,8 milioni di euro, con un incremento del 6,3% rispetto al 2019, mentre l’utile netto si è attestato a 8,8 milioni di euro. Incrementati poi gli investimenti, nonostante il Covid: la ricerca e sviluppo continuano a essere centrali nella crescita. Senza considerare lo sforzo economico compiuto per ampliare lo spazio dedicato agli uffici, grazie all’edificazione della nuova palazzina ecosostenibile con materiali green – tra cui gli abeti diventi dalla tempesta Vaia e energie rinnovabili per ridurre l’impatto ambientale – e il nuovo magazzino in Alpago per aumentare l’efficienza nella logistica.
«Abbiamo vissuto un anno complesso ma in virtù della nostra forte e condivisa identità siamo riusciti a crescere ancora – ha dichiarato Massimo Slaviero, Ceo di Unifarco -. Fondamentale, inoltre, la pratica dell’ascolto di tutti coloro che collaborano allo sviluppo dell’azienda, dai soci ai clienti, ai partner e i dipendenti. La messa a sistema dei loro suggerimenti e delle loro idee ha permesso di essere efficaci ed efficienti, continuando a creare valore sul territorio partendo dal nostro bene più prezioso: i farmacisti».