Varianti sull’Alemagna pronte a fine 2025. Firmato il patto per la legalità

Varianti sull’Alemagna pronte a fine 2025. Firmato il patto per la legalità

È vero: dovevano, in teoria, essere pronte per i mondiali di sci del 2021. Ma ormai è acqua passata: le varianti sulla statale 51 di Alemagna di Tai, Valle di Cadore e San Vito sono in grave ritardo, e non è certo un segreto per nessuno. Ma saranno di sicuro pronte per le Olimpiadi. Lo ha assicurato ieri il presidente di Anas, Edoardo Valente, salito nel Bellunese per fare il punto della situazione: «Siamo in linea con il programma elaborato a dicembre – spiega – a maggio tutti e tre i cantieri delle varianti sono stati consegnati alle ditte che hanno vinto l’appalto (la Vianini Spa di Roma per le varianti di Tai e Valle e la D’Agostino di Avellino per la variante di San Vito di Cadore) e i lavori sono partiti. Dobbiamo finire entro la fine del 2025 e ce la faremo». 

La visita in provincia di Valente è stata anche l’occasione di firmare con il prefetto di Belluno, Mariano Savastano (per conto del comitato provinciale Ordine e sicurezza) il nuovo protocollo sulla legalità, che amplia e potenzia quello siglato nel 2017. Lo scopo è monitorare i lavori sulle tre varianti e sulla miriade di cantieri aperti sull’Alemagna in vista delle Olimpiadi del 2026. Ma il documento non si applica alle due varianti olimpiche di Cortina e Longarone, che fanno capo alla società infrastrutture della Fondazione Milano – Cortina, guidata dal commissario Luigi Valerio Santandrea e per le quali verrà firmato un documento apposito. 

Il protocollo legalità mira da un lato a rafforzare gli strumenti di prevenzione, e dall’altro a potenziare le attività investigative. Perché se è vero che il territorio bellunese non sembra avere al momento infiltrazioni ad ampio spettro della malavita economica, bisogna tenere le orecchie e gli occhi ben aperti: 

Il cuore del sistema sarà una banca dati, continuamente aggiornata e alla quale potranno accedere liberamente anche le forze dell’ordine, formata da due elementi: l’anagrafe esecutiva, nelle quale confluiranno tutti i dati relativi all’impresa che ha vinto l’appalto, ai suoi conti correnti, alla documentazione antimafia, e il cosiddetto Settimanale di cantiere, nel quale, ogni sette giorni, andranno inseriti tutti i nominativi degli operai e tutti i mezzi che la settimana successiva avranno accesso al cantiere, per permettere i controlli da parte di polizia, carabinieri, guardia di finanza e ispettorato del lavoro. 

Un’altra novità, rispetto al precedente protocollo, riguarda l’allargamento della banca dati, oltre che alle ditte in subappalto diretto, anche a quelle che per vari motivi hanno accesso al cantiere (come, ad esempio, Telecom ed Enel e le loro ditte subappaltatrici).

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