Una valanga di grandi dimensioni si è verificata ieri (domenica 16 marzo) a Forcella Giau, in Comune di San Vito di Cadore. Il bilancio è pesantissimo. Tre persone sono state travolte e due sono morte: estratte dalla neve in gravi condizioni sono spirate in ospedale, a nulla sono valse le cure dei sanitari.
La valanga si è staccata attorno alle 13, sul lato ovest della Forcella, a quota 2.300, e ha prima trascinato e poi sepolto tre scialpinisti. A dare l’allarme è stato il quarto scialpinista del gruppo, che ha subito iniziato la ricerca dei compagni. Sul posto è riuscito ad atterrare l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore, che ha sbarcato equipe medica, tecnico di elisoccorso e unità cinofila. La nuvolosità variabile ha impedito l’avvicinamento dell’eliambulanza di Treviso emergenza, attivata anche una terza eliambulanza e l’elicottero dell’Air service center per il trasporto in quota delle squadre.

La valanga, più distacchi sull’intero versante, ha sepolto un 51enne di Conegliano, che è stato subito individuato e riportato in superficie dal compagno, e trascinato più a valle gli altri due, un uomo e una donna.
Parte delle squadre del Soccorso alpino di San Vito di Cadore, Cortina, Alleghe – Val Fiorentina, Livinallongo e della Guardia di finanza sono salite con gli sci, parte elitrasportate, così come una seconda unità cinofila, una quarantina di soccorritori in tutto. Il secondo sciatore, un 38enne, è stato individuato con l’Artva e tramite i sondaggi sotto due metri di neve. Una volta che è stato riportato in superficie, il personale medico ha subito iniziato le manovre di rianimazione. Imbarcato poi da Falco, è stato trasportato a Mestre, in gravi condizioni. Più difficile l’individuazione della terza sciatrice, poiché i segnali Artva indicavano un punto, ma le sonde non riuscivano a raggiungerla in quanto si trovava a oltre tre metri di profondità. È stato il cane di un’unità cinofila a individuare la scialpinista: ha iniziato a scavare, e così i soccorritori si sono concentrati in quel luogo e hanno iniziato ad abbassare il livello della massa nevosa, finché il sondaggio ha rivelato finalmente l’esatta posizione della 40enne di Conegliano. Estratta dalla neve in gravissime condizioni, la donna è stata trasportata da Leone all’ospedale di Treviso. Per entrambi, purtroppo, il tempo trascorso sotto la neve è stato fatale: sono morti nel corso della giornata. Il primo scialpinista è ricoverato a Pieve di Cadore per possibile ipotermia e per un trauma alla caviglia.