Val di Zoldo, il calvario quotidiano raccontato da una lettrice

Val di Zoldo, il calvario quotidiano raccontato da una lettrice

Tra frane grandi e piccole e sassi in strada, le periodiche chiusure della Sp251 della Val di Zoldo rendono sempre più complicata la vita quotidiana dei residenti in valle. Come non bastasse ci si è messo pure il grande incendio tra Soffranco e Mezzocanale che per una settimana ha impegnato decine di uomini e vari mezzi nelle difficili operazioni di spegnimento. Il rogo ha ulteriormente indebolito il versante a monte della provinciale, obbligando Veneto Strade a chiudere l’arteria.

Il direttore della società, Silvano Vernizzi, ha garantito che entro la fine della settimana la strada riaprirà, ma intanto sale l’esasperazione tra gli zoldani, costretti a lunghe deviazioni anche per raggiungere gli ospedali. Se poi ci si mette pure la neve… riceviamo e pubblichiamo la lettera di una residente di Val di Zoldo, che racconta del piccolo grande calvario quotidiano. La lettera è firmata, ma garantiamo l’anonimato per tutelare la privacy dei protagonisti.

L’altro giorno siamo dovuti scendere all’ospedale di Belluno  partendo da Zoldo, dove abitiamo. Mio marito, malato da qualche mese, deve raggiungere l’ospedale di Belluno per la chemioterapia.

Nonostante nevicasse quando siamo partiti, la salita fino al passo Duran non è andata male: la strada era pulita. Purtroppo, in discesa, dal passo verso Agordo, era invece completamente bianca e parecchio scivolosa, oltre che stretta. Già è difficile fare questa strada o gli altri passi (Staulanza o Cibiana) con una persona che non sta bene, figuriamoci con la neve … Ma viviamo in Zoldo ed è così, in questa bellissima valle ci sono anche gli ammalati.

Da quando la strada del canale è chiusa e da quando le chiusure della Sp251  si verificano sempre più spesso ho pensato più volte di non poter più viverci. Ma in Zoldo abbiamo la nostra casa, lì è il nostro posto.

Vorrei dire due parole anche a proposito della SP 347, da Goima a La Valle: nessun lavoro per migliorarla è stato fatto, eppure è l’alternativa alla 251. Lo si scopre solo adesso?

Qualcuno alcuni giorni fa ha affermato che la Val di Zoldo “non è isolata”, ci sono tre passi che la collegano!

Ma di fatto siamo isolati.

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