«Vaia ci impone una riflessione su boschi e legname». Il pensiero di Confartigianato

«Vaia ci impone una riflessione su boschi e legname». Il pensiero di Confartigianato

A quattro anni dalla tempesta Vaia, che ha distrutto molti boschi del Bellunese, riceviamo e pubblichiamo un corsivo della presidente di Confartigianato Belluno. Una riflessione sullo stato della risorsa forestale e sulla filiera del legno.

L’anniversario della tempesta Vaia è occasione per una riflessione sullo stato dei nostri boschi e del comparto del legno. All’indomani della tempesta aver preso coscienza e consapevolezza di avere un patrimonio enorme è stato il primo passo fondamentale per l’avvio di un importante processo che trasversalmente, dal livello locale a quello nazionale, ha determinato scelte e percorsi mirati alla gestione e protezione del patrimonio forestale. I boschi non sono solo la culla di un importante ecosistema che garantisce la biodiversità e la vita, ma un contenitore di molteplici funzioni tra protezione dei versanti, produzione di legname, ricreazione e turismo, assorbimento del carbonio. 

Dell’importanza a livello economico dei nostri boschi si è parlato molto, e pure delle occasioni mancate per la filiera locale che non dovrebbe essere concentrata esclusivamente sulla produzione di legno, ma su tutte le opportunità legate al turismo e al paesaggio. Ho sempre cercato di dare un personale contributo al tema attraverso la partecipazione attiva a convegni, tavoli e gruppi di lavoro, come il tavolo filiera legno del Mipaaft. Certamente la difficoltà dei nostri boschi – prima e dopo Vaia – va inserita nella più generale problematica legata allo spopolamento, al cambiamento delle abitudini sociali che hanno portato le persone ad allontanarsi da una vita incentrata sui ritmi della natura, sulla valorizzazione delle risorse locali, sulla manutenzione e il presidio costante del territorio. 

C’è poi un tema importante di difficoltà dei piccoli comuni a gestire materialmente la complessità dei bisogni di territori sempre più fragili anche per il cambiamento climatico che sta colpendo la montagna in modo pesante. In tutto ciò va sicuramente apprezzato il grande sforzo dei sindaci, della Regione del Veneto, della Direzione Foreste del Mipaaft, dell’Università di Padova, per contribuire per quanto possibile, a trovare soluzioni contro le avversità della natura unite alle sfide legate agli aspetti socio-demografici delle comunità di montagna. Tra tutte le iniziative lodevoli e costruttive, voglio ricordare il progetto It-for che con lo strumento della piattaforma di compravendita del legname gestita dalla Camera di Commercio di Treviso e Belluno – www.portalelegnoveneto.it sta dando un’opportunità concreta alla filiera del legno di essere valorizzata e di ritrovare una dimensione locale. Questo è peraltro un ottimo esempio di sinergia tra pubblico e privato, di condivisione di obiettivi, di metodo e di valori che mi dà la speranza che sia questa la chiave di volta per superare tutte le difficoltà che la montagna dovrà affrontare. 

I boschi sono un esempio eccezionale di sistema che ha molto da insegnarci sulla nostra cultura, la nostra economia, i nostri valori, la nostra società. E con la consapevolezza di ciò, ricominciare a vivere e sentire gli elementi, i colori, i suoni e i profumi di un bosco come parti non scontate di un sistema così perfetto e così unico nell’insieme dei singoli elementi che lo compongono. Proteggere, gestire in modo sostenibile e valorizzare la risorsa forestale potrebbe essere il tema principe di una politica lungimirante e consapevole che la multifunzionalità dei boschi può rappresentare il futuro economico, culturale e sociale per le comunità locali di montagna. E la destinazione di risorse mirate che spingano le comunità locali ad attuare progetti sinergici come gli accordi di foresta sono probabilmente la via operativa da percorrere. Le opportunità e il processo virtuoso innescato da tali politiche possono essere anche la leva su cui costruire una riorganizzazione e ristrutturazione delle imprese artigianali della prima lavorazione del legno per un beneficio a cascata su tutta la filiera.

Claudia Scarzanella

Presidente Confartigianato Imprese Belluno

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