Uncem chiede i ristori per lo sci: «La riapertura non sarà uniforme»

Uncem chiede i ristori per lo sci: «La riapertura non sarà uniforme»

Tra una settimana si potrà tornare a sciare. Impianti aperti nelle regioni gialle. Così parlò il Cts. E le stazioni sciistiche stanno lavorando per farsi trovare pronte. Si fa strada però una preoccupazione: «Nella ridefinizione dei colori delle regioni cosa succederà? Sci a “corrente alternata”?». È la domanda di Uncem (Unione nazionale Comuni enti montani). Che proprio per evitare differenze tra territori diversi chiede al governo di sbloccare il “Decreto ristori quinquies” entro la fine della prossima settimana. Si tratta di 32 miliardi che dovranno dare ossigeno al comparto turistico invernale montano, che ha finora perso il 90% dei flussi e in alcuni casi il 95% del fatturato rispetto a due stagioni invernali fa. Gli operatori della neve, in particolare gli impiantisti a fune, si dividono oggi in tre categorie: chi il 15 febbraio aprirà tutte le piste, chi ne aprirà solo una parte e attiverà solo alcuni impianti a fune, chi proprio sceglierà di non aprire. Per tutti, Uncem ritiene i ristori necessari e urgenti.

«I Comuni montani danno in queste ore il massimo supporto agli impiantisti a fune, per individuare – come ribadito dal Cts – i criteri per l’introduzione di un tetto massimo di skipass giornalieri vendibili, da declinare in considerazione delle quote giornaliere vendibili in funzione di quelle settimanali e stagionali – rileva Uncem -. Comuni sostengono gli operatori degli impianti per costruire “un sistema di prenotazione che sia in grado di consentire una gestione strutturata del numero di utenti che possono effettivamente accedere ai comprensori sciistici e ai relativi impianti di risalita per ciascuna singola giornata, anche attraverso il coordinamento non solo con i rappresentanti di categoria e le autorità sanitarie locali – come peraltro già previsto – ma anche con i rappresentanti delle strutture ricettive”. Lo richiede espressamente il Comitato tecnico scientifico. Un lavoro complesso, intenso, da parte dei territori». 

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