Metti insieme 110 persone. E per ognuna aggiungici almeno un’ora di stipendio. Il totale fa 351. Tradotto in euro, 7.000. Soldi che Enaip ha donato alla Provincia di Belluno, nell’ambito della raccolta fondi “La montagna nel cuore”, portata avanti nel mese di febbraio nelle 18 sedi dell’ente di formazione, tra le quali figurano anche quelle di Feltre e Longarone. Lo scopo è aiutare il Bellunese, in particolare le “terre alte”, messe a dura prova da cataclismi come la tempesta Vaia e ora in ginocchio a causa della pandemia.
I soldi confluiranno nel “Fondo welfare e identità territoriale”. La consegna del simbolico assegno è stata fatta questa mattina (20 aprile), nella sede longaronese di Enaip, al presidente della Provincia Roberto Padrin da parte dell’amministratore delegato di Enaip Veneto, Giorgio Sbrissa.
«Ringrazio Enaip per questo gesto di generosità – le parole di Padrin – che dimostra una volta di più il grande attaccamento e l’altrettanto grande attenzione al territorio e alle comunità locali. Attaccamento dimostrato anche, per quanto riguarda Longarone, dagli ingenti investimenti realizzati in questi anni nella sede dell’ente formativo».
«Come Enaip – commenta Sbrissa – siamo fermamente convinti che l’essere impresa sociale impone coerenza nei valori. Noi riceviamo dal territorio e doniamo al territorio. La vicinanza si sente nel momento del bisogno. In passato abbiamo avuto momenti difficili e abbiamo sentito forte l’abbraccio della comunità. Così ci è sembrato naturale provare a restituire qualcosa in un momento così complicato per tutti. Ci sentiamo parte della comunità locale con cui abbiamo fatto nascere, ormai parecchi anni fa, le nostre due sedi bellunesi, cresciute nel tempo e diventate un punto di riferimento l’educazione, la formazione di giovani e adulti. Ogni anno formiamo 500 lavoratori e in due anni abbiamo investito 2 milioni di euro nell’ammodernamento delle sedi e dei laboratori. Noi nel Bellunese ci siamo e ci crediamo».
Come detto, i 7.000 euro raccolti confluiranno nel Fondo Welfare. «Una testimonianza – aggiunge il presidente della Provincia – di quanto sia importante il gioco di squadra, visto che ne fanno parte, oltre alla Provincia, associazioni di categoria, sindacati, diocesi. È con questo spirito che supereremo insieme gli effetti del Covid». La sfida, a tre anni dalla nascita, è far sì che il fondo cammini con le proprie gambe. «In questo senso – conclude Padrin – pochi giorni è stato firmato l’accordo tra sindacati e Confindustria per finanziare il fondo in maniera strutturale, attraverso le donazioni dei lavoratori (un euro al mese dalle buste paga) e delle imprese».