E’ stato aperto ieri alle 12 in punto il portone dell’ex chiesa dei Gesuiti. E’ così stato ufficialmente consegnato alla città uno spazio che era chiuso al pubblico dall’età napoleonica, quando la chiesa settecentesca venne sconsacrata per diventare un deposito militare.
«Questo progetto è un esempio virtuoso di federalismo – ha ricordato l’assessore comunale alla Rigenerazione urbana, Franco Frison – perché la struttura, che era di proprietà del demanio, fu ceduta nel 2016 a costo zero al Comune di Belluno, che pensò al recupero».
Il recupero è costato 2milioni e 200mila euro, finanziati attraverso i fondi per la Rigenerazione urbana. Una delle finalità del restauro, ha spiegato l’architetto Alberto Torsello, è stata quella di mettere in contatto due parti della città (via Caffi e il parco Città di Bologna) e di rendere fruibile al pubblico l’intero edificio, anche nel piano sopraelevato, rispettando al contempo le strutture esistenti e le varie stratificazioni accumulatesi nel tempo.
A disposizione di tutti ora ci sarà un grande spazio coperto, su due piani, che ha anche la funzione di collegare via Tasso con il parco Città di Bologna. Dopo l’anteprima di ieri, ora spetterà alla prossima amministrazione decidere come utilizzare gli spazi. Per quanto riguarda il piano terra sono già stati avviati i contatti con Coldiretti per spostare lì il mercato dei prodotti agricoli attualmente ospitato nel cortile del Centro Piero Rossi, in piazza Piloni.