Un parto lungo 17 anni. Adesso il Pati Alto Agordino va in approvazione

Un parto lungo 17 anni. Adesso il Pati Alto Agordino va in approvazione

Si conclude dopo 17 anni il percorso del Pati (Piano assetto del territorio intercomunale) “Dolomiti Alto Agordino”, che comprende i Comuni di Alleghe (capofila) Colle Santa Lucia, Livinallongo, Rocca Pietore e Selva di Cadore. Il nuovo strumento urbanistico sarà ratificato domani (29 luglio) dal consiglio provinciale, convocato eccezionalmente nel municipio di Colle Santa Lucia (in foto), proprio per sottolineare il raggiungimento dell’obiettivo. «E anche per testimoniare la vicinanza tra l’amministrazione provinciale e i territori, specialmente quelli più distanti dal centro» afferma il consigliere delegato all’urbanistica, Paolo Vendramini. 

L’ITER

La procedura di approvazione del Pati “Dolomiti Alto Agordino” è tra le più lunghe del territorio bellunese e ha dovuto fare i conti anche con Vaia: l’iter è iniziato con l’adozione del documento preliminare nel 2007. Nel 2017 il piano è stato parzialmente riadottato da tutti i Comuni. Poi, prima della approvazione definitiva, è stato adeguato alla nuova legge regionale sul consumo di suolo e agli eventi alluvionali Vaia del 2018. Il piano è quindi stato definitivamente approvato nella conferenza di servizi del 20 luglio scorso.

CONSERVAZIONE DEL TERRITORIO

Il Pati “Dolomiti Alto Agordino” è il piano intercomunale più esteso della provincia di Belluno: coordina le trasformazioni urbanistiche ed edilizie del territori Alleghe, Colle Santa Lucia, Livinallongo, Rocca Pietore e Selva di Cadore con le  finalità di realizzazione di uno sviluppo sostenibile e durevole, in grado di esaltare e tutelare le elevate valenze ambientali e paesaggistiche dei territori interessati. In particolare, recepisce i sistemi ambientali dei livelli di pianificazione di scala vasta sovraordinati (Rete Natura 2000, PTRC e PTCP). E tiene conto delle fragilità e vulnerabilità del territori prevedendo principi di cautela e di buone prassi, anche alla luce degli effetti della tempesta Vaia.

«Questo Pati salvaguarda il patrimonio architettonico dei centri storici, anche quelli minori, e prevede alcune azioni strategiche per lo sviluppo sociale ed economico. Inoltre, favorisce la riqualificazione e valorizzazione del patrimonio edilizio» spiega il consigliere Vendramini. 

Per la componente residenziale si prevede una contrazione delle aree non attuate dei Piani regolatori con una riduzione di circa 233.000 metri cubi su tutto il territorio; e una sola freccia di espansione nel comune di Rocca Pietore. Per quanto riguarda il dimensionamento del settore produttivo sono previste solo due linee di sviluppo nei Comuni di Livinallongo e di Selva di Cadore, e una nuova area a carattere intercomunale tra Alleghe e Colle Santa Lucia. 

«Diversa la strategia prevista dal Pati per il settore turistico ricettivo dove si confermano le previsioni attuative dei Piani regolatori – conclude il consigliere Vendramini -. Si prevedono volumetrie per la riqualificazione delle strutture esistenti e si prevedono dei programmi complessi specifici per il settore turistico a Rocca, Alleghe e Colle Santa Lucia».

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